[tta_listen_btn listen_text="Ascolta l'articolo" pause_text="Pausa" resume_text="Resume" replay_text="Replay" start_text="Start" stop_text="Stop"] |
C’è anche Laura Boldrini nel calderone della sinistra che ha mitizzato Aboubakar Soumahoro, agitandolo come un santino elettorale contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni e che ora, imbarazzata, assiste in silenzio al precoce tramonto politico dell’immigrato sindacalista. Striscia la notizia, sempre in prima linea in questi giorni nello scoprire nuove magagne della coop Karibu, con moglie e suocera del neo-deputato di Sinistra e Verdi indagate per irregolarità varie ai danni dei dipendenti immigrati, decide di andare direttamente dalla ex presidente della Camera e consegnare nelle sue mani il classico Tapiro d’Oro.
Valerio Staffelli, storico inviato del tg satirico di Canale 5 fondato e diretto da Antonio Ricci, chiede conto alla Boldrini del premio che lei stessa consegnò nel 2018 in occasione della decima edizione del MoneyGram Awards per imprenditori immigrati, a Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Soumahoro, come migliore imprenditrice straniera. Una beffa, visto che oggi la donna è indagata per truffa aggravata e false fatturazioni a Latina.
“Io mi sono limitata a consegnare un premio che era stato deciso da una giuria d’onore di cui io non facevo parte”, si difende la Boldrini, visibilmente sulle spine. “La giuria era composta dai rappresentanti di MoneyGram, delle associazioni degli artigiani, di Confindustria e delle piccole e medie imprese. Il Tapiro d’oro consegnatelo anche alla giuria del premio”.
La Boldrini, insomma, aveva solo “prestato” il suo nome e la sua fama senza fare verifiche personali. “Con una giuria di questo tipo chi non si fida? – si lamenta la deputata Pd – Penso che avrebbero dovuto fare loro questo lavoro. In quegli anni lì chi ha deciso di darle il premio evidentemente non sapeva nulla. Poi sono emerse queste magagne. Chiaramente oggi nessuna giuria avrebbe fatto questa scelta”.
Peccato che, con inchiesta già in corso, accuse conclamate e voci inquietanti che si rincorrevano, a sinistra abbiano fatto ben di peggio: abbiano deciso di candidare in Parlamento Soumahoro, nonostante le ombre sulla propria famiglia. www.liberoquotidiano.it