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Qualcosa sta accadendo nelle acque del Mediterraneo, alle porte dell’Italia. Lo aveva detto qualche giorno fa il ministro della Difesa Guido Crosetto, e ora lo conferma una inquietante inchiesta del Wall Street Journal. I gasdotti sottomarini sono sotto minaccia, sulla scorta di quanto accaduto nel Mar Baltico al gasdotto Nord Stream distrutto da esplosioni dolose. Per mano di chi, servizi segreti occidentali, ucraini o russi, ancora non è dato saperlo. Il contesto, però, è quello di una “guerra del freddo” che potrebbe fare comodo a molti attori, in un contesto caotico come quello post-Ucraina. E così le autorità italiane rispondono con l’invio di cacciamine a pattugliare l’intera area.
Secondo il WSJ, l’Europa teme il sabotaggio di Vladimir Putin. perché questa, spiega il Giornale, “viene indicata come la nuova strategia adottata dal Cremlino dopo il fallimento muscolare delle artiglierie in Ucraina, una volta che i russi si sono accorti che i disagi del freddo potrebbero avere effetti più mortali e di massa delle atomiche tattiche, perché lasciare un paese senza energia elettrica e acqua significa sgretolarlo irrimediabilmente e per sempre”.
Ecco perché il fronte Mediterraneo è diventato cruciale e caldissimo: a protezione dell’Italia e dell’Europa sono state chiamate le unità speciali navali italiane e dei paesi nordici. “La ITS Numana, specializzata nell’individuazione delle mine dopo l’esplosione del 26 settembre, ha incrementato i suoi pattugliamenti sulla rotta del gas che dal Nord Africa arriva al confine europeo, e speciali sommergibili che scendono a centinaia di metri di profondità, hanno accertato che una queste tubature aveva vicino un oggetto sospetto, risultato essere un pezzo di metallo arrugginito ma non una bomba”.
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