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Tre giorni intensi e ricchi di emozioni e grande umanità quelli trascorsi dal prof. Daniele Trabucco in Sardegna, in Provincia di Oristano, per un seminario sul rapporto tra diritto naturale e diritto positivo alla luce dell’emergenza sanitaria. Ospite del prof. don Roberto Caria, docente universitario in Teologia morale sociale presso la Pontifica Facoltà Teologica della Sardegna tra i più autorevoli conoscitori del pensiero tomista, e dell’associazione culturale “Tabitá”, Trabucco, presentando il suo volume “Dentro la Costituzione”, ha richiamato, riprendendo l’Iliade di Omero, la necessità, da parte della politica, di assumere una funzione di regalità a servizio del bene comune inteso come bene dell’uomo in quanto uomo.
Tantissime le persone che hanno partecipato (giuristi, filosofi etc.) con le quali è stato avviato un dibattito ricco di spunti. Trabucco ha sottolineato come il diritto non nasca dalle leggi positive. Infatti, se a fondare il diritto fossero le leggi scritte potrebbe essere diritto rubare o commettere altre azioni criminali qualora queste venissero approvate dal voto o dal decreto di un legislatore. Se non vi fosse la norma naturale non si potrebbe distinguere, ha precisato Trabucco, una legge buona da una cattiva. Il costituzionalista bellunese, infine, ha rilevato la difficoltà di un approccio di questo tipo per le forze politiche italiane, incluse quelle antisistema, in preda ad eccessive autoreferenzialità e prive di un pensiero politico forte e roccioso.