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Roma, 26 nov. (Adnkronos) – “Credo che ci siano ancora delle zone d’ombra da chiarire ed è quello che noi gli abbiamo chiesto di fare. Nel merito, punto per punto, nell’interesse suo, di chi lo ha votato e della dimensione collettiva di cui fa parte”. Così Nicola Fratoianni a Repubblica sul caso di Aboubakar Soumahoro.
Due dirigenti di Sinistra italiana sostengono di averla avvertita che anche lui poteva essere invischiato in qualcosa di torbido ed era meglio fermarsi. “Assolutamente no, nessuno mi ha mai parlato di sfruttamento o lavoro nero, se fosse accaduto avrei posto il problema. Attorno a Soumahoro, come capita a tanti personaggi pubblici, c’erano giudizi positivi ma anche polemiche riguardo a un suo eccessivo protagonismo personale nelle lotte sui migranti. Ma, ripeto, mai nessuno mi ha posto questioni di natura penale come quelle che stanno emergendo a Latina, a carico della sua famiglia”.
Si è pentito di averlo candidato? “No perché la scelta è stata fatta pensando che quei temi, quelle battaglie, sono essenziali per una forza come la nostra. E lo penso anche oggi. Sebbene non mi sfugga che il problema adesso è come sostenere e proteggere le lotte e le ragioni di chi quotidianamente le porta avanti dalle ripercussioni di questa vicenda. Ragioni e lotte che restano al centro della nostra iniziativa politica”.
Basta l’autosospensione dal gruppo o deve dimettersi dal Parlamento? “Autosospendersi è stato giusto, il resto dipende da lui”.