Dialogo tra dissidenti, presentazione del libro di Massimo Citro ‘Apocalisse’

Apocalisse: una guida ai segreti del nostro tempo oscuro

Recensione a firma di Lidia Sella, ottobre 2022

Apocalisse significa “rivelazione”.

Massimo Citro della Riva, per il suo recente saggio edito da Bjoblu con una prefazione di Monsignor Viganò, non poteva dunque scegliere titolo più evocativo.

L’autore smaschera infatti, una dopo l’altra, le menzogne veicolate dai media allineati. Ne citiamo solo alcune.

Merita di essere ricordata, in primis, la favola del Sars-Cov 2 che, grazie a un improbabile salto di specie, sarebbe passato dal pipistrello selvatico all’uomo, per il tramite dell’ignaro pangolino, mentre in realtà il patogeno era un ricombinante chimerico, virus ingegnerizzato nel poco raccomandabile laboratorio di Whuan, diabolica arma biologica perfezionata in un mortifero sodalizio fra americani, cinesi, inglesi e francesi. Per inciso, allo scopo di colpire questo criminoso intreccio di trame istituzionali, l’Accademia Mondiale di Tecnologie Biomediche (WABT), organismo non governativo di diritto europeo fondato a Parigi nel 1997 sotto l’egida dell’UNESCO, ha da poco presentato alla Corte Internazionale dell’Aja un ricorso per crimini contro l’umanità.

Da rammentare, in secondo luogo, l’imposizione dogmatica di protocolli terapeutici scellerati che, in Italia, hanno ucciso decine di migliaia di persone. E, in parallelo, l’ipocrita guerra alle cure tempestive che, a dispetto della comprovata efficacia, furono boicottate sin da subito. Per la semplicissima ragione che avrebbero altrimenti minato i presupposti stessi delle autorizzazioni condizionate, precipitosamente concesse per la produzione e immissione sul mercato dei c.d. vaccini Anti-Covid.

Doveroso menzionare, da ultimo, i subdoli surrettizi obblighi a farsi inoculare con sieri sperimentali a MRNA messaggero, cupo preludio a una campagna vaccinale terroristica, e a tal punto cialtronesca da essere stata addirittura incentivata con ricchi premi e cotillon. E all’origine di una sequela di guai: mutazioni di fuga da vaccino, gravi e talvolta irreparabili effetti avversi e un’ecatombe di pazient, anche giovani e in precedenza sanissimi. Un susseguirsi di eventi clinici drammatici, documentati e via via monitorati perlopiu sulle pagine dei quotidiani locali, oltre che da autorevoli studi pubblicati su riviste scientifiche. Nonché, com’è ovvio, dai dati ISTAT. Eppure, a tutt’oggi, prevale la tendenza a insabbiare, scantonare, negare correlazioni. Vanno di moda l’omertà, le fughe, lo scaricabarili, il conflitto d’interessi, le capriole, l’amnesia, le mazzette, il fumo negli occhi, il naso di Pinocchio. Struzzi, vermi, talpe e anguille la fanno perciò da padroni.

Apocalisse svela inoltre al lettore che queste bugie, e tante altre ancora, non sono frutto del caso, di approssimazione, incompetenza o follia. Al contrario, sono state studiate a tavolino, preordinate con largo anticipo e costituiscono parte integrante di un mostruoso disegno ai danni dell’umanità.

Equiparare alla peste una patologia con un tasso di letalità inferiore all’1 per cento, distorcere l’informazione, tramutare una pseudo-scienza in religione, ricattare bullizzare dividere e minacciare gli Italiani: questi i pilastri che hanno sorretto la propaganda di regime tesa a seminare terrore. Un panico propalato ad arte, con pazienza, tenacia e, soprattutto, fiumi di denaro, versati alle amministrazioni degli ospedali, nelle casse delle principali redazioni e, con ogni probabilità, anche nelle tasche di molti politici e magistrati. Lo spauracchio della pandemia, a sua volta, serviva a giustificare una feroce repressione, instaurata mediante un impianto giuridico illegittimo, e fortemente lesivo della dignità umana. Che però, nel privare i cittadini dei più elementari diritti, compreso quello di lavorare, ha offerto alle plutocrazie cosmopolite il destro per sferrare un micidiale attacco alla nostra già traballante economia. Basti pensare che nel Bel Paese, durante la nefasta congiuntura Covid, sono fallite oltre 550 mila piccole e medie imprese. La terza guerra mondiale, insomma, iniziò nel febbraio 2020.

Il rinnovato e pretestuoso appoggio che nel 2022 la NATO ha fornito all’Ucraina e i rincari di gas, benzina, energia elettrica e materie prime, che si sono ora abbattuti sull’Europa, rappresentano del resto solo un’ulteriore tappa nella catabasi verso la nostra futura schiavitù.

In base all’agenda ONU 2030, saremo infatti costretti a percorrere una moderna Via Crucis, sotto il peso di molteplici croci: eliminazione del contante; abolizione della proprietà privata; depopolazione, transumanesimo, microchip sotto pelle e una sorveglianza totale, sul modello del sistema di credito sociale cinese; trionfo dell’ideologia gender e progressiva archiviazione della riproduzione naturale; transizione “smart-green-digital”, con alienante approdo al metaverso e all’internet delle cose; una sana e sfiziosa alimentazione a base di alimenti OGM, bistecchine sintetiche, insalata di cavallette; e, dulcis in fondo, la meta millenaristica della decrescita felice, indorata con la demagogica pillola del reddito universale.

Ebbene, se la presente tabella di marcia venisse rispettata e simili mefistofelici traguardi conseguiti, se in definitiva risultasse essere proprio questo il destino ultimo che ci attende, precipiteremmo allora in un’autentica Apocalisse. Ecco un altro inquietante scenario che il titolo del nuovo libro di Massimo Citro suggerisce.

Apocalisse mette anche a nudo le responsabilità, la corruzione, i sotterfugi e le losche manovre ascrivibili a un’accolita di attori in apparenza dotati di autonomia decisionale ma che, di fatto, obbediscono alla medesima regia, per un fine comune. Questa banda di ladri, furfanti e assassini raccoglie i soggetti più disparati: l’Unione Europea e la Commissione Europea, con l’ingombrante arcigna collusa fabiana figura del Presidente Ursula von der Leyen; le multinazionali farmaceutiche e la Gavi, capitanate dal sedicente benefattore Bill Gates; l’untuoso corteo degli organismi internazionali asserviti ai diktat e agli interessi delle oligarchie usuraie, quali OMS, AIFA, EMA, CDC; i gesuitici e tirannici Governi Conte e Draghi, il nostro lugubre Ministero della Salute, l’Ordine dei medici… Tutti soggetti egualmente colpevoli di aver sepolto la verità sotto pesanti cortine di mistificazione, omissis, inganni, truffe e manipolazioni. E di aver perdipiù speculato sulle disgrazie da essi stessi orchestrate.

Apocalisse rivela infine come i satanici burattinai che muovono i fili sul palcoscenico della Storia abbiano più volte avuto la sfacciataggine di mettere per iscritto e annunciare pubblicamente la ferrea volontà di approdare a un Nuovo Ordine Mondiale. Per dar conto

della loro irritante spocchia, dei deliri di onnipotenza e istinti di sopraffazione, di un’intermittente coazione a togliersi la maschera, riprendiamo due paradigmatiche citazioni tratte dal coraggioso, documentatissimo studio di Massimo Citro.

Il 17 febbraio 1950, il banchiere James Warburg, membro del Council for Foreign Relations finanziato, ça va sans dire, dai Rockfeller, dinanzi al Senato degli Stati Uniti dichiarò: “Avremo un governo mondiale, che piaccia o no. La questione è se sarà raggiunto con il consenso o con la forza.”

Al meeting Bilderberg di Baden Baden nel giugno 1991, David Rockfeller proclamò: “Il mondo è pronto per un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di un’élite intellettuale e di banchieri è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati.”

Massimo Citro ha altresi fatto cenno al famoso discorso sulle Società segrete tenuto dal Presidente John Fitzgerald Kennedy il 27 aprile del 1961, al cospetto dei massimi rappresentanti della stampa USA (American Newspaper Publisher Association), riuniti presso l’Hotel Waldorf-Astoria di New York. Da questo testo abbiamo estrapolato qualche imperdibile e ancora attualissimo passo che di seguito riportiamo.

Non c’è ragione di assicurare la sopravvivenza della nostra nazione se le nostre tradizioni non sopravvivono con essa.” (…)

Stiamo correndo un gravissimo pericolo, che si preannuncia con le pressioni per aumentare a dismisura la sicurezza, posta nelle mani di chi è ansioso di espanderla sino al limite della censura ufficiale e dell’ occultamento.” (…)

Siamo osteggiati in tutto il mondo da una cospirazione monolitica e spietata che si avvale principalmente di mezzi occulti per allargare la propria sfera di influenza attraverso l’infiltrazione piuttosto che l’invasione, la sovversione piuttosto che le elezioni, l’intimidazione piuttosto che la libera scelta, la guerra notturna piuttosto degli eserciti diurni. È un sistema che ha investito molte risorse umane e molti materiali nella costruzione di una macchina efficientissima e perfettamente oliata che coniuga operazioni militari, diplomatiche, d’intelligence, economiche, scientifiche e politiche. I suoi preparativi non vengono resi pubblici, ma occultati. Ai suoi errori non vengono dedicati i titoli di testa, ma vengono insabbiati. I dissidenti non sono elogiati, ma messi a tacere. Nessuna spesa è criticata, nessuna indiscrezione pubblicata, nessun segreto svelato.”

Così il cerchio si chiude. In effetti i cavalieri dell’Apocalisse vivono ancora perlopiù protetti dall’ombra, ammantati di mistero. Eppure adesso, ogni tanto, escono allo scoperto, usano minor prudenza, non nascondono la loro protervia. Forse perché, dopo aver distrutto bellezza, giustizia, amore, logica e civiltà, sanno di aver ormai vinto. Oppure, in veste di adoratori del demonio e amanti della superstizione, si convincono che la magia nera possa funzionare soltanto qualora si lascino qua e là trapelare elementi di verità.

Di fronte al loro strapotere maligno, al cappio dell’usura, all’odio che manifestano per le apollinee vette, non abbiamo difese. Costoro non conoscono la pietà: l’abbiamo sperimentato sulla nostra pelle. Di conseguenza ci schiacceranno come formiche, o scarafaggi, ci strapperanno le viscere, e il cuore, inceneriranno l’anima.

Difficile per noi immaginare una fine più tragica. E disonorevole.

Sarà un epilogo inevitabile?

Ma potremo almeno sognare di vederli ardere fra le fiamme della loro lurida moneta, stritolati nelle spire del bipensiero, lupi soffocaci dentro le pelli d’agnello con cui si travestono?

Qualcuno preferirà magari immaginare invece un riscatto in extremis,

provvidenziale capovolgimento delle sorti, una svolta inattesa, alto volo di aquile nell’azzurro, per poi solcare di nuovo i sentieri di Madre Terra con nobile passo e antica fierezza, il cuore grato agli antenati, da uomini liberi, ricchi di orgoglio. Per le proprie radici.