[tta_listen_btn listen_text="Ascolta l'articolo" pause_text="Pausa" resume_text="Resume" replay_text="Replay" start_text="Start" stop_text="Stop"] |
ATENE, 21 NOV – Da inizio novembre le prime pagine dei giornali domenicali greci sono dedicate tutte a un unico argomento: lo scandalo intercettazioni che sta mettendo a dura prova il governo conservatore guidato da Kyriakos Mitsotakis. Decine di personaggi pubblici tra ministri, politici e giornalisti sarebbero stati intercettati, secondo la stampa, da un centro di spionaggio vicino al premier, che nega ogni coinvolgimento. Ma la lista si sta allargando a dismisura e nel suo partito di Nea Dimokratia aumenta il malumore.
La miccia di quello che è stato ribattezzato il ‘watergate greco’ si è accesa a luglio, quando il segretario del partito socialista del Pasok ed europarlamentare Nikos Androulakis ha denunciato di essere stato intercettato dai Servizi segreti greci nell’autunno del 2021 – mentre era in procinto di vincere il congresso del suo partito – e di avere subito poi un tentativo di hackeraggio del suo cellulare, da parte di ignoti, con lo spyware Predator.
Secondo le ultime rivelazioni del principale settimanale d’inchiesta greco, Documento, quello di Androulakis non è un caso isolato: altri 5 personaggi sarebbero stati prima intercettati dai Servizi segreti e poi avrebbero ricevuto un messaggio infettato con lo spyware, a riprova di come, secondo il giornale, le due diverse modalità di spionaggio facciano capo ad un unico centro. Tra le ultime ‘vittime’ figurano Kostis Hatzidakis, attuale ministro del Lavoro eletto con Nea Dimokratia, e il direttore del principale quotidiano greco, Kathimerini, Alexis Papachelas. Il premier Mitsotakis, che nel 2019 ha avocato a sé per legge la gestione diretta dei Servizi segreti, nega ogni legame tra Predator e il governo, e ha promesso di fare luce sulla vicenda, ma all’interno del suo stesso partito cresce il nervosismo.
“Ho completa fiducia nell’impegno assunto da Mitsotakis di fare piena chiarezza sul caso”, ha detto il ministro degli Esteri Nikos Dendias, vittima a sua volta di Predator in base a quanto rivelato dal giornale To Bima, e considerato oggi uno dei principali rivali del premier per la guida del partito di Nea Dimokratia. Anche il magnate dell’editoria e proprietario della squadra di calcio dell’Olympiakos, Giannis Marinakis, considerato vicino alla famiglia Mitsotakis è finito oggi nella rete degli spiati secondo la stampa, ha accusato duramente il premier di non voler fare chiarezza sulla vicenda. (ANSAmed).