Milano, 21 nov. (Adnkronos Salute) – “Parlare di Herpes zoster significa parlare anche della situazione demografica del Paese: l’Italia ha infatti una popolazione che invecchia e che necessita di cure e, soprattutto, di strumenti di prevenzione. Il calendario vaccinale dovrebbe essere quindi concepito come life-course, ovvero come un qualcosa che deve coprire tutte le fasi della vita rispondendo alle necessità di ciascuna età. In particolar modo, le persone anziane, che hanno quindi superato i 65 anni, devono fare molta attenzione a quella che viene spesso chiamata ‘la triade maledetta dell’anziano’, ovvero influenza, pneumococco e Herpes zoster, appunto”.
Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione Ministero della Salute, a margine del suo intervento nell’ambito dell’incontro ‘Strategie e strumenti per aumentare la prevenzione vaccinale contro l’Herpes zoster’, organizzato per promuovere la prevenzione vaccinale contro l’Herpes zoster e facente parte di un più ampio progetto di sensibilizzazione che comprende la campagna sociale e lo spot #MiVaccinoNonMiAccendo.
“Purtroppo al momento la copertura vaccinale contro l’Herpes zoster – ha aggiunto Rezza – non è particolarmente elevata e il periodo pandemico ha fatto sì che si creasse qualche rallentamento nelle somministrazioni non solo dei vaccini rivolti agli anziani ma anche di quelli per gli adolescenti e gli adulti. Avendo ora un vaccino efficace contro l’Herpes zoster, è fondamentale utilizzarlo per proteggersi da una malattia dolorosa, fastidiosa e pericolosa”.