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Cerberus sotto l’albero a Natale? Per il virologo Fabrizio Pregliasco non è da escludere né da sottovalutare questo rischio, se si considera che “la risalita dei casi Covid è già iniziata” e le nuove sottovarianti premono, con la famiglia BQ.1 (quella della sottovariante di Omicron 5 battezzata sui social Cerberus) già al 30%. Manca un mese e qualche giorno al 24 dicembre, le barriere anti Sars-CoV-2 sono abbassate al momento. Come affrontare le feste in arrivo e i momenti conviviali ad elevato mix sociale che ci aspettano? Il docente di Igiene dell’università Statale di Milano cita fra gli strumenti da valutare: vaccini, mascherine, attenzione all’eccesso di folla alle riunioni di famiglia e fra amici.
“E’ chiaro – evidenzia all’Adnkronos Salute – che nell’inverno i viaggi e baci e abbracci hanno sempre rappresentato un momento” un po’ critico dal punto di vista ‘infettivo’, in cui – oltre a scambiarsi affetto – il rischio è di condividere anche qualche invisibile ospite sgradito. “Non è facile dare indicazioni specifiche sul Natale – sottolinea Pregliasco – però davvero occorre ricordare che le persone fragili ancora possono avere effetti pesanti” da Covid “e quindi preserviamole, in termini di utilizzo delle mascherine e di esecuzione della quarta dose. E magari limitando un po’ il numero delle persone” nei ritrovi festivi, ai pranzi o ai cenoni.
I test pre-incontri vanno considerati? “I tamponi nell’immediatezza non è detto che servano più di tanto, per via della presenza dei falsi negativi – osserva il virologo – Lo sappiamo e lo abbiamo visto anche dal Grande fratello”, dove nonostante i controlli costanti sono stati registrati diversi positivi. “Quindi è più un aspetto di prevenzione attenta” che può fare la differenza, “e possibilmente i partecipanti anche loro che siano vaccinati“.