(Adnkronos) – Sono 2875 i minori stranieri non accompagnati (Msna) presenti ad oggi in Lombardia, seconda regione per accoglienza dopo la Sicilia, e arrivati nel nostro Paese con un passato spesso caratterizzato da sofferenza e traumi e senza genitori né altri adulti che possano occuparsi di loro. Attualmente i tutori sono 363 e ne servirebbero almeno altri 1500, secondo le stime del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lombardia che da alcuni mesi ha pubblicato un bando aperto per la selezione di cittadini disponibili ad assumere a titolo volontario e gratuito la tutela di minori stranieri non accompagnati.
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I minori stranieri non accompagnati sono collocati in comunità e i tutori volontari hanno il compito di rappresentanza legale assegnato agli esercenti la responsabilità genitoriale. I tutori iscritti negli elenchi del Tribunale dei Minori di Milano sono 267, di cui 176 residenti a Milano, 23 a Como e a Varese, 21 a Monza e Brianza, 9 a Lecco, 8 a Pavia, 3 a Lodi, 2 a Sondrio e a Bergamo. Quelli iscritti negli elenchi del Tribunale dei Minori di Brescia sono invece 96, di cui 49 residenti a Brescia, 28 a Bergamo, 12 a Cremona e 7 a Mantova.
L’obiettivo del bando della Regione è di implementare il più possibile il numero di queste figure che rappresentano un punto di riferimento fondamentale nel sistema di accoglienza volto ai tanti minori stranieri soli che si trovano sul territorio regionale. Le province in cui servirebbero maggiormente nuovi tutori sono Lodi, Cremona e Mantova. Un riconoscimento concreto verso l’impegno di queste figure è arrivato recentemente con un decreto interministeriale che ha definito le procedure per i tutori volontari che avranno diritto a permessi retribuiti dal lavoro per svolgere le loro funzioni, con un rimborso ai datori di lavoro del 50% dei costi sostenuti, fino a 60 ore annue a tutore.
“Essere tutori significa essere il punto di riferimento legale, umano e personale per un minore collocato in una comunità – sottolinea il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lombardia Riccardo Bettiga –. Chi ha la tutela di un Msna deve mettere a disposizione il tempo per gli adempimenti burocratici ma può anche scegliere di impegnarsi ulteriormente e costruire una relazione stretta con il minore. La legge n. 47 del 2017, detta legge Zampa, è quella che ha istituito questa figura. All’epoca però era passato il messaggio che ci fosse bisogno solo di un impegno burocratico e dunque i tutori erano quasi tutti avvocati. L’esperienza ha però dimostrato che serve un adulto che sia presente anche da un punto di vista relazionale. Serve quindi qualcuno che accompagni i minori per mano a conoscere la nostra società e il nostro Paese. Abbiamo bisogno di cittadini di qualunque professionalità che vogliano dare la propria disponibilità a questo compito sociale”.
Per diventare tutore volontario di minori stranieri non accompagnati è sufficiente essere cittadini italiani (o europei), aver compiuto 25 anni, godere dei diritti civili e politici e non aver riportato condanne penali. Le candidature vengono valutate attentamente e sono previsti colloqui e formazione prima di essere iscritti nell’elenco istituito presso i Tribunali per i minorenni di Milano e Brescia.“I tutori volontari di Msna – conclude Bettiga – rappresentano un tassello fondamentale nel nostro sistema dell’accoglienza e contribuiscono a offrire a questi minori le opportunità necessarie per la loro nuova vita in Italia. Lanciamo un appello a tutta la popolazione affinché tanti cittadini possano dare la propria disponibilità a diventare tutori e compiere così un gesto di civiltà”. Lo slogan della campagna che affianca il bando di selezione è “Una nuova vita. Per te e per lui”. Il bando e tutte le informazioni necessarie sono disponibili sul sito: www.garanteinfanzia.regione.lombardia.it.