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Entro oggi, 145 ditte dell’appalto ex Ilva dovranno liberare i cantieri all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto su disposizione dell’azienda.
La decisione è legata a “sopraggiunte e superiori circostanze”. Decorso “tale termine – ha spiegato Acciaierie d’Italia nella lettera alle aziende – sarà inibito ogni accesso in stabilimento”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso al termine di alcune interlocuzioni attivate da sabato per affrontare il dossier, ha concordato con il governatore della Puglia Michele Emiliano un incontro a Roma giovedì prossimo.
Sul dossier dell’Ex Ilva (Acciaierie d’Italia) il “governo è in campo, aspettiamo risposte immediate dall’azienda”. Lo si legge in una nota del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso
Il 17 il Ministro incontrerà anche i rappresentanti dei sindacati nazionali di categoria. Nel contempo il governo aspetta già dalla riunione del cda di domani “concrete risposte per l’indotto e per i lavoratori, a fronte di una decisione che ha suscitato giustamente sconcerto, tanto più per le modalità con cui è stata annunciata, assolutamente inaccettabili”.
La sospensione potrebbe essere riconducibile alla crisi di liquidità più volte esplicitata dall’Ad, Lucia Morselli. I sindacati però sono convinti che l’azienda sia ricorsa al blocco delle imprese per esercitare pressioni sul Governo in relazione all’utilizzo del miliardo di euro affidato ad Invitalia, partner pubblico del colosso indiano dell’acciaio, ArcelorMittal, nella compagine societaria, e inserito nel Dl Aiuti. La società ha precisato che sono sospese “le attività oggetto degli ordini, nella rispettiva interezza, prevedibilmente fino al 16 gennaio 2023, oppure fino all’anteriore data prevista dagli ordini quale termine di consegna”.
Questa mattina le organizzazioni sindacali confederali e di categoria dei metalmeccanici, multiservizi, edili e trasporti si soino confrontati con i parlamentari ionici neo eletti nell’ambito di un incontro nella sala Resta della Cittadella delle imprese che era stato già programmato prima delle determinazioni dell’azienda sull’indotto. Sono stati invitati i deputati Vito De Palma (Forza Italia), Dario Iaia (Fratelli d’Italia), Giovanni Maiorano (Fratelli d’Italia) e Ubaldo Pagano (PD) e il senatore Mario Turco (M5S). ANSA