Era fuggita dalla guerra in Ucraina e ha trovato la morte in Italia. La 23enne Anastasiia Alashri, è stata uccisa probabilmente dall’ex marito che è stato bloccato alla stazione di Bologna. La vittima era giunta nel nostro paese a marzo con l’uomo e il figlioletto di 3 anni. Questa notte il suo corpo è stato trovato nelle campagne di Villa Giulia, nel territorio di Fano .Secondo una prima analisi, è stata uccisa con almeno 3 coltellate, inferte in varie parti del corpo: al collo e al torace.
Aveva denunciato l’ex marito
Secondo i carabinieri, negli ultimi mesi il rapporto tra Anastasiia, e il marito, un 32enne egiziano, era diventato sempre più conflittuale e la ragazza aveva manifestato la volontà di separarsi. Pochi giorni fa, l’11 novembre, si era rivolta ai carabinieri per denunciare le vessazioni a cui suo marito da tempo la sottoponeva. Una situazione che aveva indotto Anastasiia ad abbandonare l’abitazione e a rifugiarsi presso un suo amico e collega di lavoro. Ieri mattina aveva deciso di tornare a casa sua per prelevare degli effetti personali: qui ha incontrato l’ex marito, con cui – nella ricostruzione dei carabinieri – si era innescato l’ennesimo litigio.
La scomparsa
Da quel momento di lei si sono perse le tracce. A denunciare la scomparsa è stato l’amico, che si è rivolto ai carabinieri. Immediatamente sono state avviate le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pesaro, con militari del Nucleo Investigativo di Pesaro Urbino e della Compagnia di Fano. Il 32enne egiziano è stato rintracciato presso la Stazione ferroviaria di Bologna mentre verosimilmente tentava di allontanarsi dal territorio nazionale, ed è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di maltrattamenti in famiglia, misura al vaglio dell’autorità giudiziaria bolognese.
Il ritrovamento del cadavere
A quel punto l’indagato ha fornito alcuni elementi che hanno permesso di arrivare al ritrovamento del cadavere di Anastasiia in un’area rurale a Fano e di una borsa con degli indumenti da donna e due armi bianche che potrebbero avere attinenza con l’evento. La Procura della Repubblica di Pesaro ha immediatamente emesso un decreto di fermo per il reato di omicidio, notificato all’indagato presso il Comando Provinciale dei carabinieri di Bologna. L’uomo è stato poi rinchiuso in carcere nel capoluogo emiliano a disposizione del competente giudice. Sequestrata l’abitazione dell’indagato e la sua automobile, dove sono in corso ulteriori accertamenti di natura scientifica.