Roma, 8 nov (Adnkronos) – “Porre fine al confitto è una esigenza vitale per l’Europa. La Russia ha dimostrato di essere sufficientemente debole, se le si offre una via d’uscita che tenga conto di quel tanto di legittimo che c’è nelle sue preoccupazioni un tavolo di negoziati credo possa esserci”. Lo ha detto Massimo D’Alema nel suo intervento al dibattito ‘Appunti per la pace’, con Roberto Speranza.
“Noi dobbiamo cercare una via d’uscita e sbrigarci a trovare una strada per porre fine al conflitto, perché può accentuare il declino del Vecchio continente in modo drammatico. Il nostro destino e quello della Russia sono legati in modo indissolubile”, ha spiegato l’ex premier.
“La Russia deve ritirarsi, ma si devono poter garantire alle minoranze i propri diritti, anche con la tutela internazionale, e si deve avere una sede in cui si negozia la sicurezza in Europa, che non vuol dire che tutti entrano nella Nato” ha detto Massimo D’Alema. “Si deve far capire che ci sono due problemi che non hanno avuto mai risposta. Una architettura di sicurezza in Europa e il fatto che ci sono minoranze russe che vivono nei Paesi ex sovietici che sono state perseguitate, che non godono di pienezza di diritti -ha spiegato l’ex premier-. Pochi sanno che cittadini russi che sono in Lettonia dal ’40, parliamo di una terza generazione, non hanno diritto di voto, non hanno diritto alla cittadinanza lettone e si tratta del 37% della popolazione”.
“Il cessate il fuoco è la premessa del negoziato. Poi bisogna cercare le soluzioni che rispondono anche alle preoccupazioni dell’opinione pubblica russa. Lasciamo stare Putin e chi lo ha vezzeggiato. Non ci piace, ma c’è il problema di un rapporto con la Russia che va al di là di Putin e degli oligarchi vezzeggiati dall’Occidente”, ha sottolineato D’Alema.