Condannato per stupro, Robinho non sarà estradato in Italia

Robinho

Il Brasile ha negato l’estradizione dell’ex calciatore del Milan Robinho condannato dal tribunale meneghino in via definitiva a 9 anni di carcere per il reato di violenza sessuale di gruppo.
La giustizia brasiliana lo ha deciso sulla base dell’articolo quinto della costituzione carioca. L’articolo prevede che nessun cittadino brasiliano sia estradato, salvo eccezioni che non ricorrono nel caso dell’ex calciatore del Milan. Tuttavia, grazie alla cooperazione giuridica, l’Italia può chiedere il trasferimento dell’esecuzione della pena in Brasile. Robinho, dunque, potrebbe scontare la sua condanna in un carcere brasiliano.

Lo stupro contestato a Robinho

Secondo la ricostruzione investigativa, poi confermata in tutti i gradi di giudizio, lo stupro avvenne in un locale del quartiere Bicocca, dove Robinho si trovava con la moglie e alcuni amici. In discoteca c’era anche la ragazza, che proprio quella sera festeggiava il suo 23esimo compleanno. Il calciatore – 108 presenze col Milan dal 2010 al 2014 – avrebbe accompagnato la moglie a casa e poi sarebbe tornato nel locale, dove insieme agli amici avrebbe circuito la vittima offrendole da bere fino a renderla incapace di opporsi. Infine il gruppo l’avrebbe portata nel guardaroba abusando di lei a turno. Sei mesi dopo la vittima denunciò la violenza sessuale, ma nel frattempo Robinho era già tornato in Brasile. www.milanotoday.it