Moody’s: Pil dell’Italia a crescita zero nel 2023

Moody's

E’ una delle “bussole” per gli investitori, e le previsioni questa volta, non sono rosee: “crescita zero per il Pil dell’Italia nel 2023”. Così Moody’s, l’agenzia – privata – americana che esegue ricerche finanziarie ed analisi, sulle attività di imprese commerciali e statali mondiali. Una stima al forte ribasso, rispetto alle precedenti analisi sulla nostra economia – originariamente un +2,7% – determinate, scrive la società con sede a New York “dall’impatto del conflitto militare in Ucraina, crisi energetica e dell’alta inflazione”.

Moody’s: “Outlook da stabile, a negativo”

Non è l’unica agenzia finanziaria a fare analisi sulle prospettive della nostra economia, ma è rilevante sulle valutazioni di investimento internazionali sul nostro paese. Anche se l’Italia, non è l’unica ad entrare nel mirino della valutazione negativa: l’outlook bancario – ossia le prospettive future economiche – viene abbassato a negativo sia per gli istituti italiani che per quelli tedeschi, oltre che per quelli della Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia: “Prevediamo un ulteriore deterioramento delle condizioni operative – così Louise Welin, Senior Credit Officer di Moody’s – secondo il quale è possibile attendersi un deterioramento della qualità dei prestiti bancari, della redditività e dell’accesso ai finanziamenti”.

E’ una delle “bussole” per gli investitori, e le previsioni questa volta, non sono rosee: “crescita zero per il Pil dell’Italia nel 2023”. Così Moody’s, l’agenzia – privata – americana che esegue ricerche finanziarie ed analisi, sulle attività di imprese commerciali e statali mondiali. Una stima al forte ribasso, rispetto alle precedenti analisi sulla nostra economia – originariamente un +2,7% – determinate, scrive la società con sede a New York “dall’impatto del conflitto militare in Ucraina, crisi energetica e dell’alta inflazione”.

Moody’s: “Outlook da stabile, a negativo”
Non è l’unica agenzia finanziaria a fare analisi sulle prospettive della nostra economia, ma è rilevante sulle valutazioni di investimento internazionali sul nostro paese. Anche se l’Italia, non è l’unica ad entrare nel mirino della valutazione negativa: l’outlook bancario – ossia le prospettive future economiche – viene abbassato a negativo sia per gli istituti italiani che per quelli tedeschi, oltre che per quelli della Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia: “Prevediamo un ulteriore deterioramento delle condizioni operative – così Louise Welin, Senior Credit Officer di Moody’s – secondo il quale è possibile attendersi un deterioramento della qualità dei prestiti bancari, della redditività e dell’accesso ai finanziamenti”.

Annullati (in parte) i “benefici dell’aumento dei rendimenti dei prestiti”

L’agenzia rileva che “l’aumento dei prezzi, inciderà sull’affidabilità creditizia delle piccole imprese e delle famiglie, creando nuovi problemi di prestiti”, inoltre l’indebolimento dell’attività creditizia dovuto al rallentamento dell’economia – scrive sempre Moody’s – l’aumento degli accantonamenti per perdite sui crediti e l’incremento dei costi operativi, nonché il rimborso del programma ultra-economico TLTRO2 della bce (Banca Centrale Europea), annulleranno in parte i benefici dell’aumento dei rendimenti dei prestiti con l’aumento dei tassi di interesse”.

Banche italiane “assorbiranno i rischi crescenti”

Tuttavia, l’istituto privato newyorkese manifesta fiducia nel sistema bancario italiano, e nei provvedimenti messi in atto dai governi per sostenere imprese e famiglie: “Prevediamo che i coefficienti patrimoniali delle banche italiane assorbiranno i rischi crescenti e rimarranno sostanzialmente solidi – conclude la società – le misure governative per alleviare la pressione sulle imprese e sulle famiglie causata dall’aumento dei costi dell’energia, saranno di aiuto anche per il settore bancario”, conclude Moody’s.  https://www.rainews.it