Il Partito democratico, all’opposizione dopo aver raccolto il 19% alle elezioni del 25 settembre, ha iniziato oggi il suo percorso congressuale, con la Direzione chiamata a deciderne date e regole. La tabella di marcia proposta dal segretario Enrico Letta e approvata con 16 astensioni e 1 voto contrario, prevede una prima fase di “chiamata”, a partire dal 7 novembre, a metà mese un’assemblea nazionale, la definizione di un manifesto di valori a gennaio, subito dopo il voto dei delegati tra tutte le candidature alla segreteria, con le due che raccoglieranno più consensi destinate a sfidarsi alle primarie, il 12 marzo.
Il tesseramento e l’adesione al congresso, in questo cronoprogramma, rimangono aperti “fino al momento in cui si voterà nei circoli online”. Una prospettiva che da una parte complica i calcoli delle correnti interne al partito, dall’altro consente l‘ingresso nel partito dei movimenti e delle personalità che erano state coinvolte nella lista elettorale, tra cui, se vorranno, Roberto Speranza e gli altri fuoriusciti del 2017, Elly Schlein, Marco Bentivogli, Pierferdinando Casini. “Credo sia fondamentale e importante che questo lavoro cominci con il tema dell’ascolto e del protagonismo di soggetti esterni”, ha spiegato il segretario.
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“Questa direzione si svolge in una giornata molto importante, storica per la democrazia. Oggi ricorre il centesimo anniversario della pagina più buia dell’Italia. La marcia su Roma fu l’inizio della fine”, ha ricordato in apertura dei lavori Letta, che in mattina aveva deposto una corona di fiori sul monumento dedicato a Giacomo Matteotti sul Lungotevere Flaminio.
“Per noi – ha proseguito – il no al fascismo è elemento costitutivo del nostro fare politica e del nostro rilanciare il ruolo della democrazia. Oggi è anche il giorno della festa nazionale della Grecia, la festa del No Il 28 ottobre per la Grecia si si rifà al 28 ottobre del 1940, giorno dell’invasione fascista della Grecia. Quello è il giorno del No a Mussolini in Grecia”. https://www.rainews.it