Covid, Gismondo: “non indicare più i vaccini come unica strada”

Maria Rita Gismondo

L’annuncio, diffuso dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, sullo stop al bollettino Covid quotidiano e il reintegro del personale sanitario sospeso perché non vaccinato contro Sars-CoV-2, “lo attendevo”. “Finalmente un ministro che si interessa davvero della nostra salute in toto” dice all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, che questi provvedimenti aveva più volte auspicato per arginare gli effetti psicologici, sociali ed economici di un “panico pandemico” ormai “da superare”.

“Fino ad oggi – sottolinea l’esperta – abbiamo visto la pandemia come una disgrazia ineluttabile e incombente”, e questa visione ha prodotto “certamente un problema molto serio, gravando moltissimo sulla psiche, sull’economia, sulla socialità della gente. Si è creato un panico che non si è voluto neanche allentare quando la pandemia ci ha dato tregua“, evidenzia Gismondo salutando con favore la svolta. “Il prossimo passo – aggiunge – sarà quello di non indicare più i vaccini come unica strada per combattere il virus, ma dare ottime informazioni sull’utilizzo delle terapie. E togliere l’obbligatorietà del vaccino per qualsiasi categoria”. ADNKRONOS