di Matteo Brandi – Quello che è successo alla Sapienza, dove è stato impedito a due esponenti del centrodestra (il giornalista Capezzone e il deputato Roscani) di partecipare ad un convegno è gravissimo.
È l’ennesima prova di come le università italiane siano diventate delle caserme di reclutamento ideologico, vere fabbriche di soldatini globalisti acefali e infarciti di propaganda. E con la classica contraddizione del professarsi buoni, tolleranti e democratici agendo esattamente all’opposto.
Quando Orwell scrisse 1984 indicò, non a caso, nei giovani i più ferventi sostenitori del “partito”. I padroni del discorso puntano a cogliere la mela prima che cada dall’albero a colpi di neolingua e indottrinamento.
Riguardo agli scontri con la polizia, sono immagini che non vorrei mai vedere, specie all’interno di una università. Ma dov’erano quei fieri “antifascisti” (segue risata) quando ai loro compagni veniva impedito di entrare in classe perché sprovvisti di certificato verde? E dov’era l’indignazione “de sinistra” quando i manganelli si abbattevano sulle teste dei manifestanti contro le chiusure e le restrizioni?
Fa anche abbastanza ridere che questi bambini mai cresciuti parlino di “anticapitalismo” quando non li senti mai mettere in discussione le cessioni di sovranità e il commercio di manodopera a basso costo. Non mi capaciterò mai di come certa gente riesca a sguazzare in un simile oceano di ipocrisia. https://t.me/MatBrandi/3382