Bagni “no gender” a scuola per la parità. Al liceo artistico “Brera” di Milano la neutralità di genere approda nei servizi igienici dell’istituto dove sparisce la tradizionale distinzione d’uso per maschi e femmine. Il provvedimento, firmato dalla dirigente scolastica con l’appoggio dei rappresentanti d’istituto, ha ricevuto le critiche da parte di esponenti del ministero dell’Istruzione secondo cui la decisione “si spinge troppo in avanti”. “Abbiamo preso atto della realtà che c’è in questa scuola – si difende la preside Emilia Ametrano – qui di ragazzi in transizione sessuale ce ne sono tanti”. “La presenza di persone che vogliono fare una transizione di genere è normale oggi soprattutto per i ragazzi della nostra età”, dice Elvis Federico, uno dei rappresentanti d’istituto del liceo Brera.
Non solo nei bagni. Al liceo Brera gli studenti possono scegliere il nome da usare nel registro elettronico di classe. “Se uno studente è alias non compare con il suo nome anagrafico attribuito dal suo sesso biologico e questo non lo costringe a spiegare ogni volta al professore di turno la sua transizione”, spiega il docente Gianfranco Tigaro.
Tra gli studenti in transizione serpeggia la preoccupazione a poche ore dall’insediamento del nuovo governo. “Era da più di un anno che non ricevevo insulti transfobici – spiega in anonimato una persona che frequenta il Brera – Ma da quando è salita la Meloni mi è già successo due volte da parte di signore. E’ stato scioccante e mi chiedo se è conseguenza del fatto che queste persone si sentono più libere di esprimere pensieri sbagliati”. tgcom24.mediaset.it