Info sui vaccini, Pfizer paga Repubblica

Pfizer Repubblica

(https://www.byoblu.com) – Qual è il confine tra propaganda e informazione? La domanda andrebbe rivolta a Repubblica, la testata del gruppo Gedi che ha inaugurato una pagina sul sito dedicata ai vaccini.

Il nome dell’azienda che sponsorizza questa nuova sezione web è scritta nero su bianco: “Con il contributo non condizionato di Pfizer“. La multinazionale del farmaco produttrice dei sieri anti-Covid19 a mRna finanzia uno dei quotidiani più diffusi in Italia proprio per la pagina che raccoglie le informazioni sui vaccini. È chiaro che con queste premesse l’imparzialità passa facilmente in secondo piano, benché si prometta che il contributo non sia condizionato.
Pagina inaugurata previa censura della vera notizia

La sezione è stata inaugurata il 12 ottobre sul sito di Repubblica, proprio mentre diventava virale la risposta della manager di Pfizer Janine Small all’eurodeputato Rob Ross: “Mi chiede se sapevamo se il vaccino interrompesse o no la trasmissione, prima di immetterlo sul mercato? Ma no! – ha ammesso ridendo – Sa, dovevamo muoverci alla velocità della scienza”. Oggi è evidente che sieri anti-Covid19 non interrompano la trasmissione del virus, ma la casa farmaceutica che li produce sapeva da prima dell’immissione in commercio che la sbandierata immunità di gregge non era garantita, prendeva così forma la più grande bugia di Stato dell’era moderna: green pass e obbligo vaccinale sono necessari per proteggere gli altri.

L’intervista a Walter Ricciardi

Su Repubblica non c’è traccia dell’audizione shock al Parlamento europeo, ma mentre la notizia circolava suscitando un’ondata di indignazione da parte dei cittadini vessati da provvedimenti ingiustificati, il giornale inaugurava la sua pagina web sui vaccini finanziata dalla Pfizer. E il primo contributo è già indicativo della linea editoriale: un’intervista a Walter Ricciardi, ex consigliere del ministro Speranza, dal titolo emblematico: “Troppi ritardi: italiani vaccinatevi”. E nel sottotitolo rispunta la formula “salvare il Natale”. L’attacco dell’articolo prelude a una nuova stagione di imposizioni: “Raccomandare i vaccini, offrirli gratuitamente non basta, le quarte dosi procedono a stento”. Ricciardi auspica una campagna di propaganda vaccinale “più attiva, aggressiva, penetrante, ramificata”. Invoca l’estensione degli obblighi pediatrici, che con la legge Lorenzin riguardano 10 vaccini, ai sieri contro meningite, pneumococco, e papilloma virus.

Niente di nuovo sotto il sole di Repubblica, la retorica fideistica dell’era vaccinista prosegue nonostante le evidenze e le ammissioni di Big Pharma. Del resto Pfizer paga, e questo potrebbe far comodo alle casse di un gruppo editoriale in perdita.

E poco male se l’informazione scivola nella propaganda: c’è un dio da difendere, si chiama scienza, e sull’altare eretto da Repubblica domina la scritta: “Con il contributo non condizionato di Pfizer”.