È morto da solo Eugenio. Il suo corpo è stato trovato nel pomeriggio di ieri in avanzato stato di decomposizione. Nessuna lesione apparente riscontrata. Un decesso “naturale” secondo il medico legale, con la salma portata a Tor Vegata per svolgere comunque l’autopsia. Una prassi. La sua storia racconta un dramma. Molto conosciuto nel quartiere Don Bosco, il 60enne originario di Cosenza, non aveva parenti.
Nessuno lo ha più cercato. Ad occuparsi lui erano i residenti che vivono a ridosso di via Calpurnio Fiamma dove il furgone arrugginito di Eugenio, fino a mercoledì, era parcheggiato. A dare l’allarme nel pomeriggio è stato un passante. Un forte odore e la mancata risposta di Eugenio alle sue chiamate lo avevano insospettito. Sul posto sono così arrivati i carabinieri e gli uomini della VII sezione di via in Selci.
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Aperto il furgone, la drammatica notizia. Eugenio è stato trovato morto intorno alle 17:30 circa. Il cadavere era in stato di decomposizione. Stando alle prime informazioni emerse sarebbe morto per cause naturali, forse un malore, almeno tre giorni fa. Presto per dirlo e l’autopsia aiuterà proprio per stabilire questo punto.
Ormai conosciuto, il sessantenne viveva di espedienti. A volte improvvisava delle bancarelle per vendere abiti usati. Sui gruppi social di quartiere in molti lo hanno ricordato. Qualcuno in passato gli aveva portato anche vestiti puliti o cibo. Il furgone bianco e arrugginito, parcheggiato a bordo strada, e diventato la casa di Eugenio è stato portato via e sequestrato. www.romatoday.it