Iran, “ho scelto la vita senza velo e non lo voglio indossare”

Firenze manifestazione Iran

Firenze – Sarvenaz è arrabbiata, si vede nei suoi occhi, occhi che non ha paura di mostrare. “Sono in Italia da 4 anni, non sono più tornata in Iran, non voglio stare nello stesso posto dove ci sono loro. Non mi sento sicura nel mio Paese e poi, se vado chi mi assicura che tornerò indietro?”. “Io ho scelto la vita senza velo e non lo voglio indossare, io non faccio finta, io non voglio sottostare al loro volere“.
“Queste proteste sono importanti perché tutto il mondo deve capire che il nostro non è un paese normale, che è una dittatura radicata e pericolosa non solo per noi, ma per tutto il mondo”. In Iran Sarvenaz ha i suoi genitori, suo fratello non abita più lì da anni, due amiche (le altre avevano già lasciato il paese) e una nipotina che adesso non sta andando a scuola: “Non vuole partecipare alle lezioni obbligatorie di Corano. Loro hanno abusato della religione per creare potere”, conclude la giovane arrivata in città da Siena per prendere parte alla protesta.

In piazza Sant’Ambrogio a Firenze alle 16:30 di sabato 8 ottobre, la comunità iraniana fiorentina si è raccolta di nuovo per protestare contro il governo iraniano dopo la morte di Mahsa Amini. La 22enne – che si trovava a Teheran con il fratello – è deceduta mentre si trovava sotto la custodia della polizia, dopo essere stata fermata perché non indossava correttamente il velo. Ieri, i risultati dell’autopsia hanno rivelato che il decesso è stato dovuto a una malattia. Questo almeno è quanto è stato scritto nel rapporto medico stilato a seguito dell’esame autoptico, che va, quindi, a confutare la possibilità che la morte della giovane sia stata causata dalle percosse della polizia morale. Ovviamente non sono in molti a credere a questi risultati medici e quindi la protesta di oggi, organizzata in collaborazione con Amnesty International, è stata l’occasione per ribadire che le donne devono essere libere.

“Preferisco che non si veda il mio viso, ho paura. Ho paura che mi riconoscano in Iran” spiega una 31enne – caschetto nero e grandi occhiali da sole – che preferisce rimanere anonima. Per la foto si copre il volto con il foglio che ha portato con sé in piazza con sopra la scritta: “Siamo lontani dal paese ma siamo insieme”. “Da cinque anni sono a Firenze, sono venuta qui per studiare, ogni anno per per due mesi torno dalla mia famiglia – spiega – volevo tornare ora a ottobre, ma non lo farò, non so cosa potrebbe accadere”.  www.firenzetoday.it