Mosca non è preoccupata dal mancato riconoscimento da parte dei Paesi occidentali delle quattro nuove regioni russe, annesse dopo i referendum nei territori occupati in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov: “Non ci interessa affatto, il mondo intero deve affrontare questa nuova realtà, è inevitabile”.
Kiev, 4 ott. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) – Il presidente dell’Ucraina Volodimir Zelensky ha dichiarato “nulli” i trattati firmati venerdì dal suo omologo russo Vladimir Putin per annettere le regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia nella Federazione Russa. Con un decreto, Zelensky ha sottolineato il “diritto sovrano” dell’Ucraina sulle quattro regioni rivendicate dalla Russia e ha ricordato che l’indipendenza dell’Ucraina nel 1991 già rifletteva che si trattava di un paese “indivisibile e inviolabile”.
Zelensky si è anche appellato al diritto internazionale, così come aveva fatto ricorrendovi contro la legittimità dei referendum indetti dalle autorità russe nelle quattro regioni che Mosca ora rivendica come proprie. Il presidente ucraino aveva risposto alle aspirazioni espansionistiche del Paese vicino chiedendo l’ingresso dell’Ucraina nella Nato e approvando una serie di obiettivi che, tra l’altro, contemplano nuove misure di pressione sulla Russia e il netto rifiuto di ogni dialogo mentre Putin resta al potere.