Caro energia, sindaco di Ozzano spegne la luce pubblica

Crisi del gas lampioni spenti

Tra mezzanotte e le sei blackout ottale della illuminazione pubblica di Ozzano. Parla di quadro emergenziale il sindaco di Ozzano nell’Emilia Luca Lelli, nello spiegare la misura draconiana che sta per prendere il largo a partire dal prossimo 5 ottobre 2022 a seguire. Solo per fare capire di cosa si parla, nel 2020 il conto luce per Ozzano è stato di 220mila euro mentre le proiezioni per il 2022 sfiorano il milione con costi in alcuni casi quintuplicati rispetto all’anno prima. Di qui la decisione di una stretta, a partire dall’illuminazione pubblica. Sul piano della sicurezza le forze dell’ordine sono state avvertite della situazione, e in alcuni tratti come il parco pubblico e alcune fermate del bus l’illuminazione pubblica rimarrà accesa.

A partire dal 5 ottobre 2022:
– Dal momento dell’accensione e fino alla mezzanotte, l’illuminazione pubblica sarà accesa a lampioni alternati
– Dalla mezzanotte fino alle 6.00 del mattino resterà completamente spenta ad accezione degli attraversamenti pedonali illuminati e del parco della Resistenza in Capoluogo, dove l’illuminazione verrà spenta all’una di notte per consentirne l’attraversamento anche agli ultimi fruitori della linea notturna del 19 che arriva fino a Tolara.
– Nelle zone industriali lo spegnimento delle luci avverrà alle ore 20.00 con riaccensione, anche qui, dalle 6.00 del mattino.

“Sono provvedimenti duri, drastici e che sono consapevole che andranno ad influire sulle abitudini di molti cittadini – è il commento del sindaco Lelli – ma nel contempo penso anche che fossero attesi dagli ozzanesi. Molti Comuni, anche a noi limitrofi, hanno già adottato provvedimenti analoghi e per tutti sarà solo una questione di tempi. Sono e siamo tutti noi amministratori, consapevoli del fatto che le limitazioni che andremo ad adottare andranno ad influire sulla vita e sulle abitudini dei cittadini, ma al momento l’unica strada percorribile, in assenza di soluzioni diverse in grado di produrre energia alternativa, è quella di risparmiare sui consumi. Come Amministrazione comunale siamo costretti a prendere tali decisioni finalizzate alla possibilità di poter continuare ad erogare i servizi quali quelli scolastici, di trasporto, refezione, assistenza agli anziani e alle categorie più deboli i cui numeri sono destinati ad aumentare. A breve, quando arriverà il momento dell’accensione dei termosifoni, saremo costretti ad intervenire con altri provvedimenti di contenimento dei costi”.  www.bolognatoday.it