Passo indietro della Cina sul debito africano: Pechino cancellerà 23 prestiti senza interessi scaduti alla fine dello scorso anno a 17 paesi africani. L’annuncio è arrivato lo scorso agosto, quando il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha presentato la misura di alleggerimento del debito durante un incontro con i ministri degli Esteri africani nell’ottava Conference of the Forum on China-Africa Cooperation (FOCAC).
C’è però un vantaggio per la Cina: lo stralcio riguarda i soli prestiti infruttiferi, quelli cioè senza interessi. Il gigante asiatico ha quindi lasciato in essere i finanziamenti e i loro alti interessi per la costruzione di infrastrutture nei diversi paesi africani.
Ma a quanto equivale questo colpo di spugna? Pechino non ha reso noto a quanto ammonta l’importo dell’operazione. Secondo gli studiosi della Johns Hopkins University, dal 2000 al 2019, il gigante cinese ha cancellato almeno 3,4 miliardi di dollari di debito africano. Anche nei casi presi in esame dall’istituto universitario, Pechino ha sempre cancellato prestiti a interessi zero, che rappresentano comunque solo una piccola parte del monte-debito dei paesi africani verso il Dragone: la Cina ha concesso 130 miliardi in prestito al Continente nello stesso arco di tempo preso in esame dalla Johns Hopkins University.
Anche nel caso dei paesi africani, Pechino non è stato una generosa benefattrice: secondo AidData, una delle principali banche dati globali, ad oggi i prestiti senza interessi rappresentano meno del 5% degli 843 miliardi di dollari di esposizione complessiva verso la Cina di 165 governi in tutto il mondo. Ci sarebbe una spiegazione dietro la decisione di Pechino. Secondo Brad Parks, direttore esecutivo di AidData, la Cina comincia a svolgere “un ruolo simile al Fondo monetario internazionale, fornendo finanziamento in situazioni di crisi della bilancia dei pagamenti, piuttosto che finanziamenti agevolati per progetti come fa la Banca Mondiale.” www.today.it