Roma, 26 set. (askanews) – Enrico Letta si deve dimettere dopo la sconfitta pesante del Pd e del Centrosinistra alle elezioni di ieri? “Sì, certamente”, ha risposto ad Affaritaliani.itil fiosofo ed ex sindaco di Venezia di centrosinistra Massimo Cacciari. “Ma, detto questo, non cambia nulla se saranno dimissioni come quelle degli altri segretari. Serve all’interno del partito una discussione seria e una profonda autocritica, altrimenti diventa come il passaggio da Zingaretti a Letta. Serve una linea chiara dopo troppi anni che non si fa un congresso. E’ chiaro però che un leader che si presenta alla campagna elettorale con una formazione destinata a perdere, in base a una legge elettorale fatta proprio dal Pd, non può che lasciare”.
Secondo il filosofo, “dovrebbe esserci un serio congresso, aperto, come quello che avrebbe voluto fare Zingaretti quando anch’io avevo deciso di sottoscrivere la sua candidatura, poi si è perso per strada. Serve un congresso come quello con cui Occhetto passò dal Pci al Pds, aperto anche a forze culturali esterne al Pd e a movimenti”.
Chi vedrebbe come leader Cacciari? “Sottolineo ancora con forza che serve una vera e propria rifondazione del Pd, c’erano qualche anno fa persone perbene che sembrava volessero impegnarsi per portare avanti un disegno rifondativo del Partito Democratico. Penso ad esempio a Sergio Chiamparino o a Fabrizio Barca. Tutti tentativi, idee, che sono state travolte dall’uragano Renzi, che ha portato il Pd su posizioni neo-democristiane, e che ora potrebbero tornare fuori”, conclude Cacciari.