Il voto di domenica “porterà molto probabilmente alla vittoria della coalizione di centrodestra” ma “riteniamo che il programma della coalizione, se attuato per intero, colpirebbe gravemente le finanze pubbliche, spingendo il deficit pubblico sopra il 6% per i prossimi cinque anni. E ciò significherebbe che il debito pubblico raggiungerà il 155% del pil nel 2027” con un aumento di 10 punti percentuali rispetto allo scenario di base. A lanciare l’allarme per la tenuta dei conti pubblici è una analisi di Oxford Economics, che sottolinea come “nonostante lo slancio per una crescita a breve termine” si rischia “una forte reazione del mercato per i rendimenti obbligazionari italiani”.
L’osservatorio britannico si dice tuttavia convinto che “le promesse elettorali della coalizione potrebbero essere attenuate o abbandonate nel processo di formazione del governo”: anche perché – scrive l’economista Nicola Nobile – “ci sono forti incentivi, come la necessità di avere il sostegno della Bce, affinché il prossimo governo mantenga un approccio più prudente. Semmai, ci aspettiamo che il nuovo governo segua altri paesi, come Francia e Germania, nel fornire ulteriore sostegno fiscale per contrastare la crisi energetica”.
L’analisi di Oxford Economics segnala comunque come “alla luce delle precedenti esperienze dei governi di centrodestra, la sostenibilità fiscale non è l’obiettivo principale del loro programma economico e rimarrà un rischio che per alcuni anni graverà” sulle prospettive economiche dell’Italia. adnkronos