Parrocchie in allarme per il caro bollette, rischio Messe al freddo

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Parrocchie in allarme per il caro bollette. Se è sempre più difficile arrivare a fine mese a causa dell’energia schizzata alle stelle, non son esenti dal problema comuni e parrocchie. Queste ultime in particolare vivendo almeno in parte delle elemosine dei fedeli, si trovano a dover fare i conti della serva e rilevare la minore entrata di risorse a fronte di bollette esorbitanti. E’ così che il parroco di San Vero Milis, un paesino in provincia di Oristano, annuncia che verrà spento il campanile della chiesa di Santa Sofia, mentre a Claut (Pordenone) un collega richiama la comunità a dare una mano citando l’articolo 315 del codice civile (“diritti e doveri del figlio”). Il prete di San Vincenzo Ferrer ad Atessa (Chieti), da parte sua, spegne le luci e pubblica sul web la bolletta che per luglio-agosto è di 1.043 euro e “purtroppo questo è solo l’inizio”, ha commentato don Andrea Rosati.
Campanili al buio e bollette sul web

L’appello lanciato dal presidente della Cei card. Matteo Zuppi, nella Giornata per promuovere le offerte deducibili per il sostentamento del clero, è emblematico. “La Chiesa è casa tua ed è bello aver voglia di farla funzionare, sostenendo i sacerdoti; è bello che anche tu abbia voglia di dare una mano. Non c’è Pantalone che paga, come si dice a Roma: il pantalone ce l’abbiamo noi e a volte anche con qualche toppa”, ha detto alla vigilia dell’assemblea dei vescovi italiani nella quale, è facile pensarlo, si parlerà anche dei maggiori costi energetici ricaduti sulle parrocchie.

“Forse riscalderemo i locali per periodi più contenuti, staremo attenti, ma non prevediamo nessuna limitazione delle celebrazioni”, ha detto monsignor Gian Carlo Perego, vescovo di Ferrara-Comacchio, nei giorni scorsi contestato per l’accorpamento di alcune parrocchie. “In diocesi ci sono 170 parrocchie di cui 90 sotto i mille abitanti, spesso il problema è anche pagare la bolletta della luce”, ha detto.

Se i primi a protestare contro il caro bollette, appendendo i cedolini sulle vetrine, erano stati i ristoratori, adesso è la volta dei parroci che già prefigurano il rischio per i fedeli di dover seguire le messe invernali al freddo.  https://notizie.tiscali.it