Chiudere di notte i parchi cittadini. Non tutti, ma almeno quelli ritenuti più pericolosi e più difficili da controllare. È una delle ipotesi alle quali sta lavorando il prefetto Attilio Visconti dopo la violenza sessuale (di un nordafricano, ndr) ai danni di una 17enne, avvenuta ai Giardini Margherita mercoledì scorso. Se ne parlerà a metà della prossima settimana, al comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico in Prefettura.
L’altro argomento all’ordine del giorno sarà lo stato delle telecamere, dal momento che il Comune ha ammesso che in diversi parchi – a cominciare dai Giardini, dov’è avvenuto lo stupro – non funzionano (ai Giardini sono rotti 13 occhi elettronici su 15). L’escalation di violenze sessuali in città, con 195 denunce nel corso del 2021 e già tre stupri dal 20 di agosto a oggi, per il prefetto è “un dato che desta allarme, al quale bisogna dare una risposta. Bisogna ampliare al massimo la sicurezza urbana”.
“Polizia e carabinieri – dice il prefetto – mi segnalano spesso che i parchi sono attraversati di notte da persone, a volte problematiche, che vanno lì a dormire. La loro gestione notturna è un tema. Alcuni giardini si potrebbero recintare e se non ci sono recinti si potrebbero costruire, mentre altri parchi si potrebbero chiudere di notte, però per farlo serve un’ordinanza del sindaco. In alcuni giardini mi hanno spiegato che la chiusura è impossibile, perché costituiscono un collegamento tra due zone della città. In questo caso faremo passaggi più frequenti con polizia e carabinieri”.
Sul fronte sicurezza, l’altro grande tema resta quello della zona universitaria, teatro tra l’altro dello stupro della turista finlandese (violentata da un marocchino, ndr) il 20 agosto e comunque da anni oggetto di riunioni e vertici dello stesso comitato di ordine pubblico.[…] https://bologna.repubblica.it