R. Kelly è stato condannato da una giuria di Chicago per tre capi di imputazione di pornografia ai danni di minori e assolto da un quarto. Colpevole anche di tre dei cinque capi di imputazione per adescamento di minorenni per attività sessuale. R. Kelly, star dell’R&B americano, è stato invece assolto dall’accusa di aver cospirato per ostacolare la giustizia in un processo del 2008. Ora, per i nuovicapi d’accusa rischia fino a 20 anni di prigione.
Il verdetto è arrivato dopo che la giuria ha avuto bisogno di circa 10 ore di camera di consiglio prima di deliberate, alla fine di un processo che è durato tre settimane. Una donna ha testimoniato che R. Kelly l’aveva abusata sessualmente, filmandola, quando aveva 14 anni. La vittima era una delle cinque minorenni che, secondo quanto affermato dall’accusa, sono state hanno subito lo stesso trattamento dal cantante negli anni 90.
R. Kelly era stato arrestato a Chicago nel 2019 con le accuse di adescamento di minori, pedopornografia e ostruzione alla giustizia, mentre era libero su cauzione per un precedente caso, sempre nello Stato dell’Illinois, di sospetti abusi sessuali su quattro donne, tre delle quali erano minorenni all’epoca dei fatti. Per questi ultimi eventi il cantante è già stato condannato a 30 anni per crimine organizzato e traffico sessuale: una pena che ora rischia di allungarsi ulteriormente.
A giugno era arrivata la sentenza che non lasciava scampo alla voce del brano “I Believe I Can Fly”. “Anche se il sesso è stata certamente una delle armi che lei ha usato, questo non è un caso riguardante il sesso. È un caso di violenza, crudeltà e controllo”, ha detto la giudice Ann Donnelly in aula. L’attenzione sulla condotta sessuale di Kelly è emersa dopo la nascita del movimento #MeToo ed è aumentata con la diffusione della docuserie “Surviving R. Kelly”. In tribunale, per il precedente processo tra le varie agghiaccianti testimonianze delle vittime, qualcuna aveva dichiarato: “R. Kelly era un pifferaio magico che adescava minori con i suoi soldi e la sua celebrità”. www.tgcom24.mediaset.it