Energia razionata e contatori che “saltano”: il piano UE per limitare i consumi

contatori

Dalle bozze del piano dell’Unione Europea (qui il pdf) per il razionamento di energia elettrica e gas emerge la proposta di ridurre da remoto la potenza dei contatori delle case private, in automatico e senza intervento dell’utente, grazie a contatori ‘intelligenti’ installati nelle abitazioni. A consentirlo sono i contatori energetici cosiddetti di “smart metering” di seconda generazione installati nella maggior parte delle case, che – come spiegato in una slide tecnica dell’Arera – consentono la “attivazione, disattivazione, e cambi di potenza” da remoto.

Si tratta ovviamente della risposta alla peggiore delle ipotesi ma a cui la Ue suggerisce agli Stati membri di ragionare per evitare il collasso della rete energetica. Il razionamento a distanza dell’energia elettrica (con conseguente risparmio del prezioso gas che usano le centrali elettriche) nei fatti è già consentito dalla tecnologia in uso, e ora è stato messo nero su bianco in una bozza dell’Unione Europa come possibile misura per il risparmio energetico.

La bozza trapelata dai media prevede un “razionamento occulto” delle forniture nelle ore di picco dei consumi: il contatore nelle nostre abitazioni ora settato a 3,3 kilowattora potrebbe pertanto essere ridotto di potenza – tra le 8 del mattino e le 7 di sera – impedendo il funzionamento di diversi elettrodomestici contemporaneamente. Insomma: se continueremo ad usare elettricità accendendo le luci di casa, tv e lavatrice magari mentre la lavastoviglie pulisce i piatti, potrebbe saltare il limitatore del contatore. Non più moral suasion con la minaccia di sanzioni, ma un taglio dei consumi da remoto.

“Insomma quando lo decide l’Europa, l’elettricità si abbassa e gli elettrodomestici smettono di funzionare” denuncia Alessandro Panza, europarlamentare della Lega. “Sarebbe questo il tanto atteso piano Ue per rispondere all’emergenza? Prima di mettere mano ai nostri contatori e chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini già in difficoltà, le istituzioni Ue inizino a tagliare i loro sprechi, a cominciare dalla chiusura della inutile sede di Strasburgo del Parlamento Europeo, operativa solo quattro giorni al mese”.  https://www.today.it