BRUXELLES – Dal 2015 in poi l’Italia ha pagato all’Ue multe per oltre 620 milioni di euro per aver violato le norme Ue in materia di ambiente, in particolare rifiuti (Campania e discariche illegali) e scarico acque urbane in aree sensibili. Il dato emerge dal rapporto della Commissione europea sull’attuazione delle regole Ue sull’ambiente. ANSA
Gestione dei rifiuti, qualità dell’aria e designazione delle zone protette Natura 2000 restano i punti deboli dell’Italia in materia di applicazione della legislazione ambientale Ue. Progressi sono stati fatti su economia circolare e piani per i bacini idrografici e molto ci si attende dall’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). E’ il giudizio della Commissione europea, contenuto nella revisione periodica dell’applicazione delle norme Ue sull’ambiente negli Stati Membri.
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Bruxelles ha aperto in questi anni contro l’Italia 18 procedure di infrazione in materia ambientale, tuttora in corso. Nove di queste sono nella seconda fase, quella che può portare la Corte di Giustizia Ue a infliggere sanzioni pecuniarie. L’Italia già paga multe per milioni di euro per l’emergenza rifiuti in Campania (sentenza Corte 2015), discariche illegali (sentenza 2014) e scarico delle acque reflue urbane in aree sensibili (sentenza 2018). ANSA