BRUXELLES – “Noi ci attendiamo” che l’Italia ratifichi la riforma del Mes, “è un impegno preso dalla Repubblica italiana”. Lo ha sottolineato un alto funzionario dell’Ue – precisando di non voler speculare sull’esito del voto in Italia – rispondendo a chi gli chiedeva di eventuali ripercussioni, dopo il voto del 25 settembre, sulla ratifica dell’Italia del Mes. Roma e Berlino sono le uniche due capitali che non hanno ancora concluso il processo di ratifica.
L’Eurogruppo inoltre “confida” di chiudere la pratica per la nomina del nuovo direttore del Mes in occasione della riunione di venerdì a Praga ma “se ciò non dovesse accadere non è un dramma. Ci siamo mossi con largo anticipo”. E’ quanto spiega un alto funzionario europea in vista dell’appuntamento in Repubblica Ceca nel quale i Paesi dell’eurozona saranno nuovamente chiamato a scegliere il successore del tedesco Klaus Regling. In lizza, dopo il ritiro dell’italiano Marco Buti, ci sono due candidati: l’ex ministro delle Finanze portoghese Joao Leao, e l’attuale ministro delle Finanze del Lussemburgo, Pierre Gramegna.
L’alto quorum necessario per l’elezione potrebbe prolungare l’impasse emerso già lo scorso giugno. Ma, secondo l’alto funzionario Ue “ci sono stati dei progressi, se questo basterà lo vedremo a Praga”. La stessa fonte esclude, almeno per il momento, l’ipotesi che in caso di stallo prolungato l’Eurogruppo si orienti su un terzo profilo. E, allo stesso tempo, “non è previsto alcun dibattito su un eventuale aggiornamento della ‘mission'” del Meccanismo europeo di stabilità, spiega l’alto funzionario sottolineando come ciò non avverrà prima che la riforma del Mes non sia stata ratificata da tutti i Paesi membri. ANSA EUROPA