Gazprom ha annunciato che la Cina d’ora in avanti salderà i suoi contratti per la fornitura di gas in rubli e yuan, invece che in dollari.
In ogni caso le forniture di gas alla Cina da parte russa sono in costante aumento, non solo per le ritorsioni dipendenti dall’invasione Ucraina. Nei primi mesi del 2022 Gazprom ha incanalato nel “Forza of Siberia” una quantità storica di metano: a fronte della forte riduzione delle forniture ai Paesi europei, tra gennaio e giugno 2022 la quantità di combustibile incanalato verso la Cina sono aumentate del 63,4 per cento.
“Se l’Europa ritiene di non aver bisogno del conveniente gas russo, allora ci sono altri paesi pronti a cooperare”. L’ha affermato oggi il presidente russo Vladimir Putin parlando all’Eastern Economic Forum di Vladivostok e mentre pronunciava queste parole Alexey Miller, l’amministratore delegato di Gazprom, monopolista russo del gas, stava incontrando a margine del forum il primo ministro mongolo Luvsannamsrai Oyun-Erdene per discutere il transito del gasotto Soyuz Vostok attraverso il suo paese: l’obiettivo sono gli accordi per la costruzione del nuovo gasdotto, il “Forza di siberia 2”.
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La Russia ha già una pipeline che la collega alla Cina che si chiama “Forza di Siberia”, consente il passaggio di 38 miliardi di metri cubi di metano all’anno. Per avere un paragone, il “Nord Stream” di cui si parla tanto in questi giorni che collega la Russia all’Europa, e che è “in manutenzione”, quindi fermo, da venerdì 2 settembre scorso, ha una capacità di 50 miliardi di metri cubi all’anno. L’accordo per il “Forza di Siberia”, lungo 3.000 km, fu siglato tra Putin ed il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, nel 2014 e nel 2019 era già operativo, per un costo totale di 55 miliardi di euro, trasportando ogni anno circa 10 miliardi di metri cubi di gas.
Il “Forza di Siberia 2”
La compagnia energetica russa Rosneft, controllata dal governo, ha comunicato di aver raggiunto accordi con la Mongolia per costruire il secondo gasdotto. Gazprom ha approvato uno studio di fattibilità per il “Power of Siberia 2”, che collegherà la Russia alla Cina attraverso la Mongolia. Il progetto del gasdotto, denominato Soyuz Vostok, potrebbe avere una capacità di esportazione di 50 miliardi di metri cubi all’anno, ovvero 1,3 volte superiore a quella di Power of Siberia. I lavori inizieranno nel 2024 e dovrebbero terminare nel 2030. Gazprom ha anche annunciato che la Cina d’ora in avanti salderà i suoi contratti per la fornitura di gas in rubli e yuan, invece che in dollari. Il Gas proverrà dai giacimenti di Yamal che attualmente alimentano i gasdotti che portano il gas verso occidente e verso l’Europa. https://www.rainews.it