di Matteo Brandi – Rieccomi dopo l’ennesimo mese di stop per l’ennesimo motivo sconosciuto.
Allora, ragazzi, le cose stanno così: Facebook Italia censura a seconda di ciò che gli dice Open, che è un giornale di partito.
A quelli come me non è concesso scrivere quasi nulla. Soprattutto, non è concesso rispondere a tono. Se scrivessi “sciocchino” sotto il commento di un globaliota che mi augura la morte, io verrei immediatamente bannato. Il globaliota no. Pensate stia esagerando? Ho screen che riportano esempi ben più incredibili.
Ah, per la cronaca, grazie ad un amico ho verificato: la sede italiana di Facebook non esiste. Teoricamente si trova a Milano ma in pratica, nel palazzo, non c’è nessuno. Zero trasparenza, zero contatti, zero responsabilità. Bisogna rivolgersi alla sede irlandese, con tutti i problemi del caso. Insomma, il più grande social del mondo, dal quale passano le notizie e dal quale miliardi di persone traggono la propria visione delle cose (purtroppo), agisce come un organo di partito e lo fa in barba a qualsiasi legge. Questa cosa puzza di illegalità da un chilometro, ma forse sono io che non so cogliere le meraviglie della supremazia delle multinazionali.
So di dire cose che a molti suoneranno scontate, tuttavia è bene chiarire la situazione. Alcuni dicono “allora perché non lasci FB?”. La mia risposta è: perché è ciò che vogliono coloro che mi censurano. E io, a questi corrotti funzionari del pensiero unico, non voglio dare alcuna soddisfazione.
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Per fortuna, potete trovarmi su Telegram (MatBrandi), su Sfero, su Instagram (nuovo profilo MatBra86) e su Youtube (al netto delle censure, anche lì). Il link alla mia pagina FB (ultimamente in shadow ban, che sorpresa…) lo trovate nelle info del mio profilo. Vi invito a seguirmi lì.
Colgo l’occasione per salutare il figlio di papà che lavora in Open o Facta che ha appena visionato questo post cercando un appiglio per segnalarlo: trovati un lavoro vero e, soprattutto, trova tua madre.
Matteo Brandi