Una donna saudita, Nourah al-Qahtani, è stata condannata a 45 anni di carcere per i suoi post sui social media, a poche settimane da una condanna simile inflitta a una connazionale dottoranda dell’Università di Leeds. Lo fa sapere l’ong per i diritti umani, Democracy for the Arab World Now, gruppo con sede a Washington fondato dal giornalista ucciso Khashoggi. La donna ha ricevuto la sentenza in appello dopo essere stata condannata per “aver usato Internet per lacerare il tessuto sociale” e per “violazione dell’ordine pubblico”. (.tgcom24.mediaset.it)
Soltanto due settimane fa, sempre in Arabia Saudita, un’altra donna è stata condannata a 34 anni di carcere per aver aperto un profilo Twitter ed aver seguito e rilanciato i tweet di dissidenti e attivisti: è successo alla 34enne saudita Salma al-Shehab, che frequenta un dottorato di ricerca all’università britannica di Leeds ed è madre di due bambini piccoli, una volta tornata nel suo Paese per una vacanza.
Come riporta il Guardian, la sentenza del tribunale speciale per i terroristi è stata emessa settimane dopo la visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Arabia Saudita: visita che era stata vista dagli attivisti come un incoraggiamento a intensificare la repressione nei confronti di attivisti pro-democrazia.