di Francesca Galici – www.ilgiornale.it – Ancora una volta, l’Europa si staglia contro l’Italia e obbliga il Paese a mantenere, anche economicamente, sul suo territorio migranti che si sono resi responsabili di “reati e atti violenti”. Questo è quanto ha stabilito la Corte di giustizia europea, con sede in Lussemburgo, a seguito di una controversia aperta da un immigrato senegalese, che è stato espulso dal piano di accoglienza con provvedimento della prefettura di Firenze. Il prefetto ha agito a seguito di una violenta aggressione perpetrata dall’uomo ai danni di un addetto ferroviario, che gli stava impedendo di salire a bordo del mezzo perché sprovvisto di biglietto.
Il quotidiano il Tirreno, che ha riportato per primo la notizia, spiega che in parallelo alla denuncia e al procedimento penale, che tuttora resta aperto a carico del senegalese, lo stesso immigrato impugnò l’atto della prefettura al Tar della Toscana, che gli dette ragione. Ma a quel punto, davanti a una sentenza evidentemente ingiusta, a fare ricorso fu l’Avvocatura dello Stato, che si rivolse al Consiglio di Stato. Quest’ultima, per prendere una decisione, ha dovuto chiedere un parere alla corte di Giustizia dell’Unione europea, che lo scorso 1 agosto si è espressa stabilendo che revocare il piano – che comporta l’erogazione di vitto, alloggio, sussidio per le spese giornaliere e vestiario – a un migrante, pur se sia stato autore di atti violenti e gravi, costituisce in ogni caso una lesione della sua dignità.
Togliere l’accoglienza ai migranti violenti lede la dignità
La corte di Giustizia ha stabilito che la revoca dell’accoglienza “costituisce sempre una sanzione sproporzionata, perché lesiva della dignità umana”. La decisione dei giudici europei si basa sulla direttiva sui migranti numero 33 del 2013 per la quale “gli Stati membri dell’Unione assicurano in qualsiasi circostanza l’accesso all’assistenza sanitaria e garantiscono un tenore di vita dignitoso per tutti i richiedenti”.
Nella sua decisione, quindi, la corte di Giustizia dichiara che la legge italiana, col decreto Accoglienza del 2015, “è in contrasto con la normativa europea perché tra le sanzioni per i migranti violenti comprende, appunto, la possibilità di revoca delle condizioni materiali di accoglienza”. Il migrante che ne rimane colpito, quindi, senza alloggio, cibo, vestiti e sussidio privandolo di un “tenore di vita dignitoso”.
Pertanto, per la corte di Giustizia europea, l’Italia dovrà continuare a farsi carico anche dei soggetti che sono un evidente pericolo per la sicurezza pubblica. Oltre il danno, la beffa per il nostro Paese o, per dirla ancora in un altro modo, gli italiani ricoprono sempre il ruolo dei “cornuti e mazziati”. Non solo, a detta dell’Europa, i porti del nostro Paese devono restare aperti ma con le loro tasse, i cittadini devono anche pagare i migranti che arrivano nel nostro Paese e delinquono, perché altrimenti viene lesa la loro dignità. E alla dignità degli italiani chi ci pensa?