Tunisino ucciso a Civitanova, arrestato il cugino

Tunisino ucciso a Civitanova

Ha ucciso il cugino con una coltellata in pieno petto dopo averlo rincorso sul lungomare ‘Piermanni’ .E’ un cugino 25enne l’accoltellatore di Rachid Amri, il giovane tunisino ucciso sul lungomare di Civitanova . Letale il colpo di coltello che lo ha raggiunto ed è stata inutile la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova, dove è arrivato già morto. È successo intorno alle 22, sul lungomare sud, a ridosso dei giardini di via Massimo D’Azeglio . Nella rissa sarebbe rimasta ferita anche un’altra persona.  Lo scrive www.ilrestodelcarlino.it

Nel parco giochi è sttao rirtovato il coltello. La coltellata sferrata al culmine di una colluttazione e il teatro della tragedia è distante poche decine di metri dai giardini di via Cavour dove, nella notte tra sabato e domenica, due magrebini hanno pestato a sangue un pakistano.

L’omicidio potrebbe essere legato a una lite o comunque a un regolamento di conti dopo una precedente aggressione. Sulla vicenda indaga la polizia, Squadra Mobile di Macerata e Commissariato di Civitanova Marche, coordinata dal pm di Macerata Stefania Ciccioli che ieri sera ha eseguito un sopralluogo in zona.

Sul posto c’erano anche agenti della polizia locale e i vigili del fuoco che hanno supportato le ricerche dell’arma del delitto o di altri elementi utili alle indagini, fornendo un’illuminazione adeguata nella zona transennata e perlustrata dalla Scientifica. L’accoltellamento, a cui è seguita la morte del tunisino, potrebbe essere stato innescato da una ritorsione per episodi violenti precedenti, alcuni dei quali legati probabilmente allo spaccio di stupefacenti.

Tunisino ucciso a Civitanova, la rissa

Ad affrontarsi sul lungomare sud di Civitanova erano 4 tunisini , due contro due, che poi si sono inseguiti per qualche decina di metri fino al luogo dell’omicidio, dove è spuntato un coltello da cucina e uno dei quattro, Rachid Amri, è rimasto senza vita a terra: la lama, di una quindicina di centimetri, si è infilata tra cuore e polmone sinistro. A tirare il fendente mortale il cugino ventiseienne della vittima: lo cercavano nel Fermano, tra Porto Sant’Elpidio e Lido Tre Archi , dove aveva trovato una sistemazione, anche lui da clandestino. Nel primo pomeriggio i carabinieri lo hanno preso e portato prima in caserma in stato di fermo e poi in carcere.