Cure tardive e per pochi – “Ancora troppi decessi, dobbiamo saperne di più su caratteristiche e contesto”. A parlare è Stefania Salmaso, epidemiologa, una vita – dal 1979 al 2015 – passata all’Istituto superiore di sanità, autrice de ‘L’antidoto. Come sconfiggere la pandemia facendo scelte consapevoli (Mondadori, 2021), chiede chiarezza per risolvere l’enigma dei morti di Covid-19 in Italia. “Mancano troppe informazioni purtroppo”, sottolinea in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’.
Ieri ancora 113 vittime della pandemia nel nostro paese: il picco, dicono gli esperti, dovrebbe essere ormai superato e, quindi, nei prossimi giorni i numeri dovrebbero essere via via più piccoli. Rimane che, anche quest’ondata estiva, ha picchiato duro o no? “Continuiamo ad avere un numero eccessivo di vittime rispetto ad altri Paesi, senz’altro – risponde – Si è capito che i decessi sono circa il tre per mille rispetto ai contagi e che a distanza di quindici, venti giorni dal picco delle infezioni, arriva quello dei morti. Quindi la proporzione, direi, torna. Il punto è che una volta contagiati non dovrebbe essere automatico che i decessi siano gli stessi. Ci sarebbero dei dati, mi rendo conto più difficili da raccogliere, che servirebbero a spiegare tante cose: va migliorata la ‘sorveglianza’ di casi severi e decessi”.
Cure tardive
Quali sono, nello specifico, i dati a cui fa riferimento? “Sappiamo che generalmente i morti sono anziani, ma non riusciamo ancora a capire se si tratta di diagnosi tardive, se il malato ha avuto accesso alle terapie anti-virali nei tempi giusti o in ritardo, il trattamento, il contesto. Perché oggi abbiamo tantissimi strumenti, in realtà, per prevenire il decesso“, osserva.
Crede che il virus sia stato fatto circolare troppo a ruota libera? “No, non era possibile in questa fase mantenere raccomandazioni calate dall’alto in termini di legge, giusto responsabilizzare le singole persone: per fare un esempio io credo che in aereo sia ancora opportuno indossare la mascherina – risponde Salmaso – Quella che sarebbe una sciocchezza e che ho sentito chiedere a qualcuno, è la libera circolazione degli infetti di SarsCov2: il rispetto della quarantena, l’isolamento, è ancora assolutamente essenziale”.
Ora le curve scendono tutte, quindi: in autunno saremo sconvolti da una nuova ondata e punto e a capo? “Difficile fare previsioni – chiosa – ci sono nuove varianti che vengono identificate, ma ormai una bella fetta della popolazione ha una buona protezione contro la malattia severa. Purtroppo non possediamo ancora dati certi e tangibili a indicare che ci possa essere anche una minore diffusione dei contagi di coronavirus”. Quindi, come si dovrà procedere per evitare altri numeri di vittime così alti nel bollettino quotidiano? “Cercando di ridurre il più possibile la gravità della malattia, ripeto: oggi gli strumenti li abbiamo, dagli anti-virali ai monoclonali, per questo mi stupisce l’alto numero dei morti e vorrei capire se tutte queste vittime hanno avuto, appunto, il corretto accesso alle cure disponibili e nei tempi giusti prima che la malattia degenerasse”, conclude. (Adnkronos)