“I medici non vogliono più lavorare in ospedale perché le condizioni di lavoro non sono più normali, quella che era una missione è diventata oggi quasi suicida. Cominciamo a contare i decessi e non è ammissibile in una società e in uno Stato costituzionale morire di lavoro, mentre si erogano cure”. Sono le dure parole con cui Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, principale sindacato della dirigenza medica, annuncia durante un punto stampa a Roma lo stato di agitazione della categoria e una stagione di maxi mobilitazione che comincerà a settembre.
“Il Covid, complice la sua gestione politica, ha sottratto ai medici la dignità professionale, ha sottratto ai medici quel tempo che appartiene all’essere umano e quella vocazione che li accompagnava nel percorso formativo di laurea e che nel post laurea si è ormai trasformata un incubo”.
Medici muoiono, troppo lavoro
Di Silverio fa riferimento all’ultimo episodio che ha scosso la categoria, la morte del medico dell’ospedale ‘Giannuzzi’ di Manduria, dopo che era in servizio da ore. “Io sono molto preoccupato di non arrivare a fine anno con un sistema sanitario nazionale integro: è una preoccupazione reale che ho”, avverte. E “non può essere questo il destino di una categoria che già ci ha rimesso la salute e la vita per continuare a erogare cure in tutti i modi, non solo in pandemia, ma nel pre-pandemia” e negli intermezzi “della pandemia. “Non possiamo più attendere gli eventi e pretendiamo che i candidati a guidare il Paese abbiano idee chiare, trasparenti, e programmi definiti per salvare un Servizio sanitario pubblico che è in completa disgregazione”.
Negli ultimi 3 anni, spiega il sindacato in una nota diffusa al termine del punto stampa, il Servizio sanitario nazionale ha perso quasi 21mila medici specialisti. Dal 2019 al 2021 (dati Onaosi) hanno abbandonato l’ospedale 8mila camici bianchi per dimissioni volontarie e 12.645 per pensionamenti, decessi e limitazioni varie. Se il trend dei licenziamenti volontari fosse confermato anche nel triennio successivo, dal 2022-2024 si licenzierebbero altri 9mila medici – prospetta Anaao Assomed – arrivando a una perdita complessiva di 40mila specialisti non sostituibili nell’immediato. ADNKRONOS