Gli ultimi studi descritti come la prova dell’origine naturale del covid, e del suo salto di specie animale-uomo nel mercato di Wuhan, non convincono la microbiologa Maria Rita Gismondo. “Sono veramente stupita di come non sia stata sollevata nessuna critica in merito, visto che”, fa notare l’esperta all’Adnkronos Salute, nei due lavori “si colloca l’origine del virus alla fine del 2019, quando invece gli stessi cinesi hanno riportato polmoniti atipiche poi risultate ascrivibili a Sars-CoV-2 a partire da giugno 2019“.
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“I tempi non tornano e il giallo rimane”, sottolinea la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, ricordando che “persino le informazioni dei satelliti hanno documentato i numerosi accessi agli ospedali cinesi già nel giugno 2019“.
Non solo “Anche in tutta Europa la diffusione del virus è stata dimostrata ancora prima del dicembre 2019″, aggiunge Gismondo che ribadisce: “L’origine del virus di Covid-19 resta assolutamente un mistero”. E tempistica a parte, rincara, “c’è un altro grosso problema: il salto dall’animale all’uomo geneticamente lascia molti dubbi“, quindi per la specialista il primo atto della pandemia che ha cambiato il mondo non è ancora stato scritto. ADNKRONOS