Lampedusa, 2000 migranti nell’hotspot: vicesindaco chiama Salvini

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“Qui è il caos. Una trentina di sbarchi solo ieri, circa 2000 migranti nel centro di accoglienza. Se l’Europa c’è batta un colpo, altrimenti fuori dall’Ue perché la situazione è ormai insostenibile. E’ un’invasione silenziosa”. A dirlo all’Adnkronos è il vicesindaco di Lampedusa e commissario cittadino della Lega, Attilio Lucia, dopo la raffica di sbarchi che ieri ha condotto sulla più grande delle Pelagie quasi 800 migranti.

Per tutto il giorno le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza hanno fatto la spola dal molo Favaloro. “Anche le forze dell’ordine sono stremate, non è possibile andare avanti così”, dice il leghista. Stamani all’alba gli approdi sono ripresi e in poche ore sono già 300 circa i migranti arrivati sulla più grande delle Pelagie. Con il mare piatto e le condizioni meteo favorevoli, infatti, le partenze dalle coste del nord Africa sono riprese a pieno ritmo.

“Alcuni barchini riescono a giungere direttamente sull’isola”. Gli altri sono intercettati dalle motovedette delle Fiamme gialle e della Guardia costiera al largo delle coste lampedusane. Per tutti, dopo i primi controlli sanitari, è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola tornato a riempirsi oltre misura.

2000 migranti nell’hotspot, con il sovraffollamento è tornato il degrado

“Quasi 2000 a fronte di una capienza di 350 posti – denuncia il vicesindaco -. Dormono a terra su materassini di gommapiuma, sistemati sotto gli alberi per cercare di avere un po’ di refrigerio dalle temperature roventi di questi giorni. Le condizioni igieniche sono precarie, né potrebbe essere altrimenti, visti i numeri”.

Ieri il vicesindaco ha chiamato Matteo Salvini. “Gli ho detto di venire al più presto sull’isola, di darci una mano – spiega -. Abbiamo disagi enormi, sul molo Favaloro dopo la raffica di sbarchi restano i rifiuti“. L’isola in queste settimane è piena di turisti. “Ci stiamo impegnando al massimo, nonostante le condizioni disastrate in cui abbiamo trovato il Comune, per offrire a chi arriva servizi dignitosi e un’isola pulita. Dopo 35 anni diciamo basta, siamo stanchi di questo business di carne umana e della retorica buonista di certa sinistra – avverte -. Lampedusa non può diventare un enorme campo profughi e quella a cui assistiamo in questi giorni non è accoglienza. Non può esserlo lasciare uomini, donne e bambini nel degrado, stipati in un centro che può accogliere poche centinaia di persone”.

Per il vicesindaco la gestione del fenomeno migratorio deve tornare al centro dell’agenda politica. “La ministra Lamorgese si è dimostrata inadeguata. Lo dicono i numeri. Salvini è stato l’unico ad aver fermato gli sbarchi. Ecco perché hanno cercato di ‘farlo fuori’. E poi hanno smantellato i decreti Sicurezza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La difesa dei confini deve tornare a essere una priorità della politica e davanti a un’Europa silenziosa e indifferente è arrivato il momento di far sentire la nostra voce”, conclude Lucia. (di Rossana Lo Castro)