Lettera aperta al sindaco di Granarolo dell’Emilia

Granarolo dell'Emilia Alessandro Ricci

Gent.mo
sindaco del Comune di Granarolo dell’Emilia
sig. Alessandro Ricci,
Le scrivo la presente avendo appreso che Lei risulta tra i sindaci firmatari della lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, avente ad oggetto la richiesta di restare alla guida del governo italiano. Orbene, a parte essere l’iniziativa sostanzialmente e unicamente pubblicitaria e strumentalmente legata alle logiche di sistema che, in particolare il PD continua a supportare (Lei ne è un esempio, così pure il sig. Bonaccini nella sua funzione di presidente della regione Emilia Romagna), Le rappresento due riflessioni chiedendole un cortese cenno di risposta.

Ovviamente Lei è l’organo responsabile dell’Amministrazione ed ha la rappresentanza generale del Comune e la capacità giuridica per esercitarla, ma questo relativamente a ciò che attiene alle funzioni del Suo mandato. Mi pare francamente sovrabbondante che in qualità di sindaco del nostro comune, Lei firmi una lettera in cui rappresenta la nostra comunità chiedendo al sig. Draghi di restare! Non può spendere il mio nome nè quello dei cittadini granarolesi che in Mario Draghi vedono solo l’emblema di quel che il compianto presidente della repubblica, Francesco Cossiga, definì “il vile affarista!”

Stante la Sua solerzia, mi chiedo, a questo punto, quale lettera Lei abbia inviato al presidente del Consiglio dei ministri all’indomani dei suoi decreti legge liberticidi, in special modo quelli che si sono susseguiti illogicamente (pal punto di vista giuridico e scientifico!) imponendo l’uso del cd. green pass, super green pass, obbligo vaccinale ai cittadini!.

Mi chiedo quale lettera abbia firmato Lei per chiedere al governo di consentire ai nostri piccoli atleti di continuare ad allenarsi senza super green pass e ai nostri figli di continuare a prendere i mezzi pubblici per andare a scuola !

Mi chiedo quale lettera abbia firmato Lei per chiedere -da esponente del PD, il partito della sinistra e dei lavoratori! (mi scappa da ridere, non me ne voglia!) per pretendere -non solo chiedere- che ai lavoratori sospesi non venisse tolto lo stipendio e ogni emolumento che la Costituzione italiana ritiene necessariamente connesso alla dignità della persona umana e della sua famiglia!

Mi chiedo quale lettera Lei si sia fregiato di sottoscrivere a tutela della nostra amata e vilipesa Costituzione, ragionando sul fatto che non può essere la scienza ma solo la “fanta-schienzah” a impedire ai sanitari italiani di esercitare la loro professione se non in(o)culati consentendolo invece ai sanitari ucraini!

Ho idea che siano domande retoriche le mie e che la risposta sia un terribile e assordante “nessuna!”
Allora, sig. sindaco, faccia così, per cortesia: firmi le lettere che vuole ma lo faccia come sig. Alessandro Ricci e non come sindaco del nostro comune. Anzi, già che c’è, scriva per cortesia due righe al “vile affarista” e rettifichi:

“NON TUTTI I CITTADINI GRANAROLESI LE CHIEDONO DI RESTARE MA ATTENDONO PIUTTOSTO, SCALPITANTI, PER LEI E PER TUTTI I COLLABORAZIONISTI DEL SISTEMA DISTOPICO E SOVVERSIVO POSTO IN ATTO DAL GOVERNO, L’APERTURA DELLE PORTE DELLA GALERA”.

Dimenticavo: può fare il mio nome e cognome, sarà solo un onore per me.
Che la consapevolezza possa affrancare tutti i governanti da tanta mala gestio: chi non difende la Costituzione, i bambini, i lavoratori renderà prima o poi conto alla giustizia nelle apposite sedi giudiziarie.

Mi permetto di ricordarLe l’ art. 28 Cost: “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione dei diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”
Non praevalebunt!

Distinti saluti
Manola Bozzelli – cittadina granarolese.