Per la dott.ssa Susanna Zanda, per la Magistratura che ha riportato la legalità nelle aule di giustizia.
Cara Giudice Susanna Zanda,
sentiamo il bisogno di esprimere la nostra solidarietà a Lei e a tutta la Magistratura che, con non poca
fatica ma a testa alta, sta combattendo nelle aule di giustizia del nostro Paese contro il dispotico e
distopico sovvertimento della legalità posto in essere dal governo italiano che, ignobilmente e
impunemente, ha travalicato ogni minima traccia di rispetto per la persona e i diritti fondamentali,
che la connotano e sostanziano.
In questi ultimi due anni e mezzo si è assistito al vilipendio della Carta Costituzionale che, come Lei
evidenzia nel Suo decreto, è e deve restare essenzialmente “personocentrica”, vietando il sacrificio
del singolo per un presunto –e per giunta irrealizzabile in tal caso- interesse collettivo. I più sono
rimasti inermi, quelli come noi hanno iniziato una battaglia senza sosta a difesa della legalità.
In questo momento Lei rappresenta uno di quei luminosissimi raggi di sole -come altri meravigliosi
Suoi colleghi che stanno difendendo coi loro provvedimenti la legalità stuprata dal governo di questo
nostro amato Paese -che ci rimette in pari coi nostri ideali -non più solo illusoriamente sperati e
agognati ma concretamente applicati e vivi in cotanta giurisprudenza.
Lei ci ha rimesso in pace anche col bisogno di giustizia per il quale, incessantemente, ci battiamo tutti
noi, che siamo semplici cittadini tanto quanto Lei: paladini su vari fronti della Libertà che ci spetta per
diritto di nascita.
Ci siamo svegliati un brutto giorno, rendendoci conto d’essere stati fino a quel momento figli quasi –
ahimè- inconsapevoli della nostra amata Costituzione, recuperando il senso d’appartenenza ad una
Libertà troppe volte data per scontata e che non può MAI essere concessa dall’alto, ma sempre dovrà
essere garantita, quale diritto fondamentale ed inviolabile, ad ogni essere umano.
A Lei il nostro grazie, prima sommesso e ossequioso, poi urlato, difeso, sbandierato e solidale.
La immaginiamo forte come una quercia che non cede all’incalzare dei venti della calunnia e degli
acquazzoni denigratori che provengono dai massimi esponenti istituzionali di questa farsa grottesca,
Lei che resiste indomita con una determinazione che può non essere esente da fragilità, ma che è forza che non si piega, caso mai si spezza (frangar non flectar diceva Foscolo!)
Chiunque la osteggi Le dà la possibilità di dare un ennesimo volto al nemico: è un privilegio.
All’uopo, un ministro che si permette di denigrare un provvedimento giudiziario, irriverentemente
dimentico della separazione dei poteri -anch’esso fondamentale tassello per la nostra democrazia- e
dell’indipendenza della Magistratura, rappresenta il primo attore di questo teatrino immorale e
illegale che va in scena, incessantemente, da oltre due anni e mezzo.
Per questo ci sentiamo di rispedire al mittente le parole che il ministro della Salute, Roberto Speranza,
ai microfoni di una trasmissione televisiva di sistema qualche giorno fa, ha rivolto nei confronti del Suo
provvedimento, etichettandolo come “vergognoso”, nell’incredulità di quanti, come noi, ancora non
si sono abituati a questo agire governativo da “bravo” di manzoniana memoria!
E’ IL MINISTRO CHE DEVE VERGOGNARSI: per aver frodato gli Italiani, per averli ingannati, compiacente di un governo che, sostituendosi al naturale legislatore, ha imposto l’obbligo vaccinale a certe categorie di lavoratori e di cittadini, sul falso presupposto che fosse indispensabile per prevenire il contagio da Sars-Cov2 -laddove le stesse case produttrici ci dicono invece trattarsi di “vaccini utilizzati per la prevenzione di COVID-19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2”.
Colui, che impone ad ogni piè sospeso, con circolare del suo ministero, alla quale non allega alcuno
studio scientifico a supporto, un ennesimo richiamo vaccinale o come ama chiamarlo lui: “booster”,
millantando una durata immunitaria di cui ancora una volta le case produttrici non fanno menzione,
ammettendo al contrario che “la durata della protezione offerta dal vaccino non è nota e sono tuttora
in corso studi clinici volti a stabilirla”, deve vergognarsi, non chi mette in luce le contraddizioni e
aberrazioni del sistema!
Come possa il ministro parlare di evidenze scientifiche nella comunità internazionale, stante le
contraddizioni testè rilevate, è inverosimile! Tanto più che mai a supporto dei diktat governativi e
ministeriali vengono forniti ai cittadini, in ossequio all’ obbligo di trasparenza, adeguate giustificazioni
scientifiche.
Non si vergogna, dunque, il ministro Speranza d’aver consentito si imponesse la vaccinazione anche
alle lavoratrici in gravidanza o in allattamento a pena di sospensione dal lavoro e quindi dalla
retribuzione, nonostante le schede tecniche vaccinali ammettessero che “i dati relativi all’uso di
questi vaccini in donne in gravidanza fossero limitati” e che gli studi che non indicano effetti dannosi
sono (solo) quelli sugli animali e non su un campione umano?!
Cosa ci racconta la comunità scientifica internazionale, chiamata in causa dal ministro ai microfoni,
sull’eccipiente ALC-0159 contenuto nel vaccino Comirnaty, prodotto notoriamente cancerogeno e
vietato per l’uso umano e animale (per lo meno prima che la dicitura scomparisse magicamente dalla
scheda tecnica di uno dei produttori dell’eccipiente –la Cayman Chemical Co.)?
Cosa ci racconta il ministro circa il fatto che negli abstract (i riassunti degli studi) della Biontech/Pfizer,
fossero previste non più di due somministrazioni vaccinali contenenti questo eccipiente?
Eppure, il medesimo ministro ne prevede una quarta dose, allargando la platea dei vaccinabili agli over
60 e imponendola (per ora!) ai soliti sanitari, si badi bene, solo Italiani, perché le risultanze scientifiche
della comunità internazionale a cui pure si appella sono così all’avanguardia da riconoscere un
sanitario ucraino rispetto a un sanitario italiano sospeso per mancata ottemperanza all’obbligo
vaccinale, senza chiedergli alcun inoculo.
D’altra parte è il periodo in cui basta indossare una maglietta giallo-azzurra e spegnere i condizionatori
per sentirci tutti più buoni e politicamente corretti! E’ così che ci vorrebbero questi inetti governanti:
burattini non pensanti e facilmente manovrabili. Ma noi siamo la resistenza, noi siamo i paladini della
legalità: esseri pensanti, dissenzienti, studiosi, eretici, indomiti professionisti che non arretrano di un
cm e lavorano affinchè anche l’ultimo di questi impostori non sarà assicurato alla giustizia per i mali
inflitti al nostro popolo, con l’inganno.
E cosa aggiungere nei confronti nientepopodimeno del presidente della Federazione Nazionale
dell’Ordine dei Medici, il dott. Filippo Anelli, allorquando si permette di criticare, anche lui, questo Suo
provvedimento rivoluzionario, aggiungendo che non si tratta affatto di vaccini sperimentali,
dimentico, non solo degli effetti avversi ormai notori, quanto delle contraddizioni scientifiche che si
sono susseguite in questo anno e mezzo di sperimentazione?
Chissà se il dott. Anelli e il ministro Speranza ricordano il teatrino delle circolari del Ministero della
Salute sul vaccino VaxZevria di Astrazenca, che nel giro di soli 4 mesi vide susseguire ben 5 circolari –
inclusa quella che ne sospendeva l’uso dopo la morte della povera Camilla Canepa – passando
grottescamente da una platea vaccinale dai 18 ai 55 anni a quella over 60; raccomandando a un certo
punto la vaccinazione eterologa per chi aveva fatto la prima dose Astrazeneca per poi mantenere, per
i duri di comprendonio, la possibilità di fare il richiamo con lo stesso vaccino di fatto sconsigliato! Come
ad ammettere: tutto va bene purchè comunque ci si vaccini nuovamente!
Quindi chi si dovrebbe vergognare? E allora, cara giudice Zanda, queste accuse al Suo indirizzo sono
medaglie al valore: Lei ha sollevato il clamore festoso tra i paladini della legalità e della verità e le ire
dei millantatori di falsi ideologici e di frode di Stato, incantatori di serpenti di una popolazione ormai
solo terrorizzata dalla paura di morire e dimentica della voglia di vivere! Ne sia fiera e non si lasci
distrarre da nulla perché abbiamo imparato che il Male, di questi tempi soprattutto, cerca sempre di
fare lo sgambetto al Bene! La prenda come una conferma che il suo agire è giusto e corretto e continui
a percorrere questa strada: ad maiora!
Per tutto questo e tanto altro ancora, dott.ssa Zanda, a Lei il nostro grazie accorato e solidale, perchè
col suo decreto ha enucleato realtà scomode ma ormai notorie e sotto gli occhi di tutti.
Vada avanti, fiera e indomita sapendo che non è sola e milioni di Italiani la sostengono e sono pronti
a scendere in piazza per Lei e per chi, come Lei, porterà nelle aule di giustizia la Verità!.
Vada avanti, in primis, perchè quando un ministro si permette di rompere un argine invalicabile
emettendo giudizi di valore su un provvedimento di un’autorità giudiziaria, il motivo è essenzialmente
uno e ha l’amaro e sconcertante sapore di una intimidazione rivolta a tutta la Magistratura,
bacchettata come uno scolaretto indisciplinato e, nelle intenzioni, ripreso per l’orecchio e trascinato
a sedere al proprio posto dove, evidentemente, muto e rassegnato, dovrebbe solo ossequiare la
narrativa di sistema.
Laddove il ministro Speranza si permette di diffamare il Suo provvedimento con quello che appare, ictu oculi, un proclama ideologicamente falso e che millanta evidenze scientifiche della comunità internazionale sulla sicurezza di questi vaccini che però non vengono dimostrate mai,
noi tutti replichiamo che il Suo decreto ha il pregio d’aver invece e finalmente affermato in un’aula di
Tribunale le nuove evidenze scientifiche poichè è ormai ben noto che i vaccini ad mRNA messaggero
danneggiano e impediscono la riparazione del DNA cellulare; è stato dimostrato che sulle cellule
epatiche umane avvenga l’integrazione nel DNA, secondo il meccanismo della trascrittasi inversa con
la possibilità che ciò accada anche in altri organi, cagionando danni gravissimi alla salute.
Finalmente un provvedimento, che considera la scienza per quella che è: empirica e in continuo
divenire. La vera vergogna del nostro Paese è che debba essere stato un giudice a portare a conoscenza
della popolazione le risultanze scientifiche evidenti che invece la comunità internazionale alla quale si
riferisce il ministro, cerca impunemente di tacitare!
Un provvedimento, il Suo, giudice Zanda, che ha restituito al “lavoro” il connotato di diritto per nascita
connesso alla “dignità” umana, gravemente vilipesa dalla punizione (perchè di questo si tratta!) della
sospensione di quei lavoratori che, obbligati alla vaccinazione, non si sono piegati e sono rimasti privi
di ogni minima forma di sostentamento o emolumento.
Ancora una volta, pertanto, il nostro accorato monito ad andare avanti, giudice Zanda, a spargere
come seme fecondo le sue conoscenze, i suoi studi, la verità scientifica e giuridica, che taluni
menzogneri che ci governano vorrebbero fosse taciuta.
Continui a portare consapevolezza e legalità nelle aule di giustizia. Arriverà un giorno in cui ogni cosa
sarà messa al suo posto: ogni re sul suo trono e ogni buffone tornerà al suo circo.
La verità, ha detto un giorno qualcuno, è un piatto semplice.
Con stima e gratitudine
Per ASSOCIAZIONE ARBITRIUM – Avv. Manola Bozzelli