Intervista al prof. Vanni Frajese – di Gloria Callarelli – Vanni Frajese è un endocrinologo, professore dell’Università del Foro Italico di Roma, che non ha mai avuto paura di dire la sua con semplicità e autorevolezza. Sospeso dalla professione per aver rifiutato la vaccinazione Covid, si sta battendo con molta umiltà, per la verità innanzitutto, portando a conoscenza delle persone i numerosi eventi avversi riscontrati a seguito di questo cosiddetto vaccino e mettendo in guardia anche le donne in gravidanza che intendono farsi il siero. Ma Frajese è uomo a tutto tondo e nella nostra recente intervista, realizzata per Jarek Channel, ha parlato dell’attualità in generale: guerra, Russia, fede.
Prof. Frajese, la gente non ha più fiducia nella politica?
Diciamo che non c’è più sopportazione della discrasia tra le scelte politiche e la volontà popolare: basta vedere la scelta del governo sull’invio delle armi in Ucraina e la netta contrarietà espressa su questo dal popolo italiano. Evidentemente al governo devono fare i conti non con il popolo ma con chi li ha messi lì.
Stiamo entrando secondo Lei nel transumanesimo?
Il transumanesimo è una corrente di pensiero molto cinica, distopica, che prevede al centro dello sviluppo dell’essere umano non tanto un piano naturale, quanto un futuro costruito a tavolino da intelligenze artificiali. Con il Covid la spallata è stata più potente in questo senso. Pensiamo al PNRR: i soldi vengono spesi per la digitalizzazione, si pensa alla creazione delle smart cities che vanno ancora di più a incarcerare l’essere umano e portarlo a livello digitale rischiando cosi a priori: sappiamo che a computer è tutto modificabile da chi detiene il potere. Quanta gente vorrebbe canalizzare invece in reali necessità dell’essere umano queste risorse? Il mondo che avevamo prima aveva una libertà maggiore di questa, infinitamente. L’aver trasformato la società in numeri, a seconda delle influenze che ci sono, ha disumanizzato tutto. Esistono due mondi: uno di persone con gli occhi aperti che speriamo abbiano ancora un cuore che funziona, e una gran parte di popolo che non ha voglia di entrare in questo discorso delegando a un governo la responsabilità personale. In questo momento in politica c’è assoluto bisogno di guide lucide, persone con idee chiare e umili. Francamente di persone così ancora oggi ne vedo molto poche. Le persone che stanno esprimendo dissenso devono unirsi con un progetto delineato, fattibile. Ma la gente oggi è delusa dalla politica.
Parliamo di politica internazionale. Che ne pensa di quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina?
Io cerco di informarmi nel modo più internazionale possibile, anche se la propaganda non consente di farlo nel modo più completo. Putin è un grande uomo di Stato: ha preso una Russia a pezzi vent’anni fa e in vent’anni l’ha portata ad essere una potenza mondiale e lui ha la mia stima. Sicuramente la storia in Ucraina è molto più complessa di come viene presentata. Certamente la guerra è iniziata da molto tempo…l’unico dubbio che ho è questo mondo multipolare che viene presentato a Davos e che rispecchia certe visioni di Dugin. Io mi auguro ci sia una rottura tra un mondo tradizionalista che vede Putin e un mondo progressista dove l’individuo non è più individuo senza sesso, religione, nulla.
Mi capita spesso di fare questa domanda perché la sento molto mia e perché credo molto. E’ convinto che oggi sia in atto una battaglia tra bene e male?
Assolutamente si: oggi c’è una lotte tra luce e oscurità. Con qualcosa che leva luce, leva i colori. La libertà dell’essere umano è il libero arbitrio di poter scegliere tra cos’è il bene e cos’è il male e attiene allo spazio-tempo in cui uno nasce. Ed esistono valori di tipo oggettivo: i valori cristiani sono quelli che rendono l’uomo degno di vivere sulla terra. Un vivere che abbia un significato e non sia un consumare il tempo e le risorse senza alcun senso. Il mondo va verso un appiattimento totale: e non è un caso che la dimensione che è stata volutamente eliminata sia stata quella della spiritualità. Perché è quella che dona profondità all’essere umano.
Come possiamo cambiare le cose nella società di oggi?
La società oggi viene dominata dalla paura: occorre formare le nuove generazioni su cos’è il cammino della vita e su cosa rende felici. Il meccanismo degli influencer serve a renderci inutili: inutili le nostre opinioni, le nostre vite. Talmente inutili che possono essere cancellati: occorre ricercare il significato della nostra vita riappropriandoci non solo delle nostre radici cristiane europee ma anche del senso comune del vivere. Il che non c’entra con la resilienza che deriva da un fenomeno legato ai metalli: l’essere umano non è un metallo da torcere, non ha nessuna resilienza. E’ una parola della neolingua, alla 1984 di Orwell. Ne usciamo solamente se le persone riscoprono la bellezza che c’è nell’avere storie diverse, colori diversi e come dall’interfaccia di questa diversità nasca la biodiversità di pensiero.
Crede che ci faranno votare e che la politica possa cambiare le cose?
Non credo che votare sia un qualcosa di risolutivo. Penso che nel passato avevamo un sacco di personaggi che potevano essere presi come modello di ispirazioni per le generazioni precedenti. Oggi invece si va nella direzione opposta: hanno fatto apposta a eliminare il livello spirituale e la consapevolezza delle persone e hanno fatto apposta a idolatrare gente come gli influencer che francamente hanno un livello di spessore inesistente proprio per evitare un risveglio delle coscienze. Non è un caso che nel Rinascimento ci si ispirasse alla bellezza: era importante la ricerca di un qualcosa di migliore, di più bello per l’uomo. La missione è appiattire tutto ciò che può avere una profondità nell’essere umano e tra essere umano e essere umano, in particolare tra uomo e donna. C’è un universo da scoprire, è un riflesso del mondo stesso e andrebbe approcciato con sacralità delle cose.
Grazie per questa lettura scientifica ad una cosa spirituale… ciò dimostra che le due cose si possono mixare…
Non solo possono ma si devono mixare l’approccio scientifico all’approccio spirituale. I veri scienziati, non quelli che abbiamo in voga oggi, sono stati tutti uomini che se non erano credenti lo sono diventati: attraverso l’osservazione del micro e del macrocosmo non si può non accorgersi che c’è l’impronta di un Creatore e questo dà al Creato stesso un significato che sta poi a noi andare a ricercare e non a sminuire come vogliono loro, facendoci piuttosto diventare gli animali che vogliono che siamo.