di Valentina Dradari – Secondo quanto da lei stessa denunciato, una ragazza di 20 anni sarebbe stata violentata nella notte tra sabato 11 e domenica 12 giugno nei pressi del parcheggio di un locale sulla spiaggia di Cattolica. La mattina dopo i carabinieri della tenenza di Cattolica hanno arrestato in provincia di Pesaro, per violenza sessuale, un giovane di 22 anni, cittadino di origini albanesi, risultato incensurato e dipendente di una ditta edile.
La presunta vittima ha raccontato di aver incontrato l’albanese in un noto locale della cittadina, il Malindi Beach Cafè, che sorge proprio a ridosso dell’arenile. Inizialmente avrebbero chiacchierato e in seguito il ragazzo l’avrebbe convinta ad appartarsi fuori. Prima i baci, poi i palpeggiamenti e infine lo stupro nonostante lei implorasse piangendo di smettere. La ventenne sarebbe poi riuscita a liberarsi dalle braccia dell’uomo e avrebbe cercato le sue amiche che hanno immediatamente allertato i carabinieri.
La 20enne è stata poi trasportata nella struttura ospedaliera di Rimini dove il personale sanitario le ha riscontrato alcune lesioni alle parti intime e l’ha poi dimessa, ovviamente sotto choc, con una prognosi di 15 giorni.
La mattina del giorno seguente l’albanese, un operaio edile residente a Vallefoglia, un comune in provincia di Pesaro-Urbino, è stato individuato dai militari dell’Arma e condotto nel carcere riminese dei Casetti in attesa dell’udienza di convalida. La 20enne avrebbe implorato il suo aggressore di smetterla, ma lui l’avrebbe trascinata con forza in una zona poco illuminata del parcheggio e, dopo averla scaraventata per terra l’avrebbe violentata. […] www.ilgiornale.it