Vaiolo delle scimmie. Un’altra epidemia prevista dai soliti “profeti”

bill gates Four Seasons

di Domenico Alessandro Mascialino – Se c’è una cosa che gli ultimi due anni ci hanno insegnato, è che in fatto di epidemie e pandemie le cosiddette “élite” sono dotate di una preveggenza da far invidia al divino Otelma.

Su quella di Covid – è ben noto – fu Bill Gates a pronunciarsi con largo anticipo, avvisando il mondo nel 2015 che “non era pronto per la prossima pandemia” e simulandone una proprio da Coronavirus il 18 ottobre 2019 a New York, in compagnia del World Economic Forum di Davos del sodale Klaus Schwab e del Johns Hopkins Center for Health Security. La simulazione si teneva in contemporanea all’inizio dei giochi mondiali militari di Wuhan. Un mese e mezzo dopo, si verificavano i primi casi ufficiali di contagio da Sars-Cov-2.

Dopo Gates e nel bel mezzo della pandemia da Covid, sono stati numerosi i pezzi grossi della politica che si sono detti certi dell’avvento di una nuova epidemia globale. Tra tutti, spiccano Joe Biden e Ursula Von der Leyen, che nel 2021 hanno parlato con certezza dell’arrivo di un nuovo, terribile morbo, e addirittura dell’inizio di un’“era delle pandemie”. Lo stesso Gates a inizio maggio, quando ormai in tutto il mondo stava scemando la paura per il Covid-19, continuava a calarsi nel ruolo di uccello del malaugurio profetizzando nuove varianti letali del virus.
Come se non bastasse, nel novembre 2021 Gates aveva previsto un possibile “attentato bioterroristico” compiuto con il virus del vaiolo, malattia debellata nel 1979.

Altra epidemia prevista

Coincidenza delle coincidenze, ecco comparire a maggio, nel pieno delle riaperture e del ritorno alla vita tipico della primavera, il nuovo spauracchio: il vaiolo delle scimmie. La concomitanza dell’ingresso in scena del nuovo morbo proprio con la scomparsa di quello vecchio, dovrebbe far risuonare un campanello d’allarme anche nella mente più intontita da questi due anni di misure folli. Ma non si tratta solo di questo.

A far sospettare qualcosa di più di una semplice coincidenza, c’è anche il fatto che pure questa nuova epidemia era stata prevista da una simulazione.

E precisamente, il 17 marzo 2021. Come riporta la giornalista Enrica Perucchietti sul suo blog, un possibile attentato bioterroristico con il vaiolo delle scimmie era stato “simulato” in quella data da un think tank chiamato Nuclear Threat Initiative (NTI) e dalla Munich Security Conference. Tra i fondatori della prima organizzazione figura il magnate americano Ted Turner, uno degli uomini più vicini all’ideologia maltusiana dell’establishment a stelle e strisce, ideologia condivisa con personaggi come lo stesso Bill Gates e il defunto David Rockefeller. Sempre Gates ha finanziato alcuni progetti della NTI, in particolare un Indicatore di sicurezza sanitaria globale (Global Health Security Index), volto a valutare l’efficienza delle politiche di un Paese in tema di sicurezza sanitaria, per 250mila dollari.

La cosa ancora più incredibile è che la simulazione non si è limitata a prevedere l’avvento del morbo, ma anche la data: e precisamente il 15 maggio 2022, una coincidenza sconcertante con quanto si è verificato nelle scorse settimane.

Al netto di qualsiasi accusa di complottismo, non prendere atto che esistono alcune organizzazioni in grado di prevedere con la massima accuratezza eventi catastrofici che si verificano da lì a qualche mese, e non pensare che possano avere un ruolo nella realizzazione degli stessi, sarebbe come minimo ingenuo.

Soprattutto alla luce di quanto dichiarato da Klaus Schwab all’inaugurazione dell’ultimo forum di Davos: “Il futuro non accade, il futuro è costruito da noi, dalla nostra potente comunità”. Più chiaro di così…

Domenico Alessandro Mascialino

Giornalista, blogger, scrittore, autore del libro: “I burattinai del Covid-19”.