Una “bruttissima sensazione” sull’economia spinge Elon Musk a pianificare una riduzione del 10% dei dipendenti di Tesla e scatena un battibecco a distanza con Joe Biden, irritato dal grido di allarme di Corporate America sullo stato di salute della economia americana. Dopo Jamie Dimon e Larry Fink anche il patron di Tesla non nasconde i suoi timori sulle prospettive economiche statunitensi fra l’aggressivo ciclo di rialzi dei tassi d’interesse lanciato dalla Fed e l’incertezza della guerra in Ucraina.
In una e-mail ai dipendenti per annunciare il congelamento delle assunzioni e una riduzione del 10% dei dipendenti salariati, Musk spiega che si tratta di una decisione legata a una “bruttissima sensazione” sull’economia, avviata secondo molti analisti e osservatori verso la recessione.
Biden preferisce General Motors e Ford
Parole che Biden non digerisce. “Ford investe. Stellantis investe. Molta fortuna nel suo viaggio sulla luna”, risponde il presidente evidentemente seccato a chi gli chiedeva un commento a margine delle sue dichiarazioni sull’”eccellente” andamento del mercato del lavoro, che ha creato 390mila posti in maggio con un tasso di disoccupazione fermo al 3,6%, sui minimi da 50 anni.
La replica di Musk non si fa attendere. “Thanks Mr president”, twitta ironico il patron di Tesla allegando un articolo in cui ricorda che la Nasa ha scelto SpaceX per aiutarla a far tornare l’uomo sulla luna.
Non è la prima volta che l’uomo più ricco del mondo e il presidente americano si stuzzicano a distanza. Il patron di Tesla si è più volte lamentato di Biden, arrivando a definirlo un “burattino in forma umana” per il suo rifiuto di riconoscere Tesla come colosso delle auto elettriche preferendole in molteplici occasioni General Motors e Ford.
Verso elezioni di metà mandato
Accusando l’amministrazione di essere controllata dai sindacati, Musk si è anche scagliato contro il piano delle tasse sui miliardari della Casa Bianca unendosi nella “protesta” al suo nemico nella corsa alla spazio Jeff Bezos. Non contento è entrato a gamba tesa sulle elezioni di metà mandato annunciando che voterà repubblicano visto che ormai i democratici sono il partito “dell’odio”.
Attacchi ripetuti che sono destinati a continuare con Musk, avido consumatore di Twitter e in corsa per acquistare la società che cinguetta. Un’operazione che, dietro le quinte, innervosisce non poco la Casa Bianca preoccupata dall’assolutismo del miliardario sulla libertà di parola per tutti e a tutti i costi.