Salvini seguito dai servizi segreti italiani e americani

Matteo salvini

Matteo Salvini seguito dai servizi segreti. Gli 007 italiani e americani sapevano per filo e per segno quando e con chi il leader della Lega incontrava a Roma i diplomatici russi. La sede dell’ambasciata della Federazione, la stessa guidata dall’ambasciatore Sergej Razov, è infatti monitorata dall’intelligence Usa e dall’Aisi, la nostra agenzia di controspionaggio. Addirittura, riporta il Domani, a conoscere i faccia a faccia tra l’ex ministro e i vertici di Mosca ci sarebbero stati anche alcuni esponenti di Palazzo Chigi e pezzi grossi del Carroccio.

Nel mirino, oltre a Salvini, Antonio Capuano, nuovo consulente per la politica estera del leader leghista. Su di lui il quotidiano di Stefano Feltri scrive: “L’ex parlamentare di Forza Italia è diventato il regista di una diplomazia parallela non solo a quella del governo Draghi, ma pure a quella su cui stavano lavorando gli strateghi della Lega”.

E ancora: “Sempre Capuano ha accompagnato Salvini anche all’ambasciata americana, il 22 marzo, per un delicato incontro a tre con il capo missione dell’ambasciata a Roma, Thomas Smitham”. Stando al comunicato stampa l’incontro ebbe al centro tematiche come “consultazioni su argomenti di interesse reciproco con particolare riferimento alla guerra in Ucraina”. E dall’ambasciata americana viene sottolineato che “non diamo informazioni sul contenuto delle conversazioni”.

Allo stesso tempo, dopo le critiche ricevute i giorni scorsi, il leader della Lega si difende: “Draghi sapeva tutto. Ho ribadito al premier Draghi che nel mio piccolo, se potessi essere protagonista del processo di pace, io andrei ovunque: da Mosca a Washington, da Pechino a Istanbul, visto che oggi ho incontrato l’ambasciatore russo. Non capisco la polemica italiana su chi lavora per la pace”. Da qui la speranza di Salvini che Copasir, comitato parlamentare che vigila sull’intelligence, “faccia trasparenza anche su questo e non solo sui legittimi appuntamenti del segretario con ambasciatori stranieri per parlare di pace”.  www.liberoquotidiano.it