Sette mesi per chiudere tre campi nomadi – Candoni, Salviati e Lombroso – puntando a inserire stabilmente nella società gli attuali abitanti. Con un percorso che prevede anche aiuti economici, fino a 10mila euro, per il «sostegno alloggiativo», passando per la regolarizzazione dei documenti di soggiorno e di residenza, l‘inserimento nel mondo del lavoro e la scolarizzazione dei bambini. Lo scrive www.ilmessaggero.it
Il Campidoglio punta a una soluzione «non traumatica» per superare il sistema degli insediamenti rom. Convincendo le persone rimaste lì – oltre duemila – ad andarsene spontaneamente, con un piano che si concluderà il prossimo 31 dicembre. Per mettere in pratica questa strategia l’amministrazione comunale ha varato un bando in tre lotti separati, appena scaduto, «per sostenere percorsi di inclusione sociale della popolazione presente nel villaggio attrezzato» e così «di consentirne il superamento».
IL PROGRAMMA
L’appalto prevede, come piano per la chiusura del campo, la regolarizzazione dei documenti di chi vi abita. Poi «orientamento, consulenza e informazione per l’accesso al mercato del lavoro», anche mediante «l’attivazione di tirocini e corsi di formazione», e «attivazione di laboratori educativi e di apprendimento e sviluppo di abilità professionali dedicati agli adolescenti e ai giovani adulti».
Per l’inclusione lavorativa sono previsti contributi, fino a un massimo di cinquemila euro per ogni nucleo familiare, destinati all’avvio «di piccole realtà imprenditoriali» e a sostenere «spese per acquisizione di licenze, patenti ed espletamento pratiche».
10mila euro ai Roma per l’autonomia abitativa
Quindi c’è il sostegno all’autonomia abitativa, anche attraverso un contributo da 10mila euro, per ottenere il quale è necessaria «la sottoscrizione e la registrazione del contratto di locazione per alloggi singoli o in coabitazione e sarà erogato direttamente ai proprietari degli immobili locati», per un importo massimo di 800 euro al mese.
Questi comunisti hanno preso l’Italia come la bottega privata del partito, oggi neoliberisti e quindi con la libertà di spendere, regalare, decidere come meglio vogliono e nei confronti di chi pare loro o simpatizzante del loro nulla.