(https://it.euronews.com) – Incerto il destino dei combattenti ucraini, che incarnavano l’ultimo bastione di resistenza nel complesso siderurgico Azovstal di Mariupol. Più di 260 quelli di cui ieri Mosca annunciava la resa: eroi per Kiev che vorrebbe scambiarli con dei prigionieri russi, nazisti per l’invasore che invece minaccia di portarli davanti a un tribunale di guerra, se non addirittura di giustiziarli.
Mosca: “Criminali nazisti”
Sette i pullman che nel pomeriggio di martedì hanno lasciato l’impianto industriale in cui erano asserragliati, in direzione di un ex carcere di Olenivka, cittadina nei pressi di Donetsk, sotto il controllo russo. Intenzione di Mosca è ora interrogarli e incolparli di “crimini commessi dal regime ucraino contro la popolazione civile nel sud-est dell’Ucraina”.
L’evacuazione prosegue sotto la supervisione dei nostri militari e dei nostri uomini dei servizi, fa sapere la viceministra ucraina della difesa, Hanna Maliar. “Quella di volerli processare o addirittura giustiziare è un’affermazione puramente politica – il scuo commento – . Semplice propaganda, dettata da questioni interne alla Federazione Russa. Tutti questi uomini saranno scambiati con dei prigionieri russi e garantiremo il loro ritorno a casa”
Più cauto, il presidente Zelenskiy ha detto che “il lavorio per riportarli a casa prosegue” e che si tratta di un “lavoro delicato”. “L’Ucraina – ha poi aggiunto in un videomessaggio – ha bisogno dei suoi eroi vivi”.
Il presidente della Duma: “Niente scambi. Sono criminali nazisti”
Grazie a un accordo con la Croce Rossa Internazionale, nelle ultime settimane era stato possibile evacuare la popolazione civile che aveva trovato ritugio nella Azovstal, per consentirle di raggiungere zone sotto il controllo militare ucraino. Il portavoce del Cremlino aveva garantito che i combattenti della Azovstal sarebbero stati trattati secondo gli standard internazionali. Più dura, invece, la linea sposata in aula dal presidente della Duma. “Sono criminali nazisti – ha detto Vyacheslav Volodin tra gli applausi dell’emiciclo -. E in quanto tali non saranno oggetto di alcuno scambio. Sono criminali di guerra e per questo faremo di tutto perché siano portati davanti alla giustizia”.